Nemmeno un atto di sindacato ispettivo parlamentare è riuscito a chiarire la posizione di Guido Curto, direttore o ex direttore di Venaria Reale ? A lui questo non importa perchè a quanto pare rimane imperterrito al comando senza che nessuno batta ciglio.
Per I Senatori che avevano presentato l'interrogazione parlamentare, il Prof. Guido Curto, non dovrebbe più essere o risultare in servizio per sopraggiunti limiti di età. Dovrebbe insomma essere già in quiescenza.
Essi sono partiti da una premessa importante che è questa: “il “Consorzio delle Residenze Reali Sabaude“, rinnovato a luglio 2017 grazie ad una modifica statutaria del “Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale”, è oggi diretto dal professore Guido Curto, il quale, stando al curriculum vitae pubblicato sul sito web istituzionale, ha assunto l’incarico a tempo determinato 4 + 1 (quattro anni più uno) in data 8 maggio 2019.
Lo Statuto del Consorzio vigente a quella data prevedeva che il direttore fosse nominato dall’assemblea dei consorziati (che riunisce Ministero della cultura, Regione Piemonte, Città di Venaria Reale, Compagnia di san Paolo, fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura) su proposta del Ministero, previo parere del Presidente della Regione Piemonte.
Considerato che nell’estratto del verbale della delibera dell’8 maggio 2019 pubblicato nella sezione “Consorzio Trasparente” si legge un laconico: “L’Assemblea delibera all’unanimità la nomina del prof. Guido Curto a Direttore del Consorzio delle Reali Residenze Sabaude”, per i senatori interroganti “Un resoconto così scarno lascia presumere che la Presidente uscente, Paola Zini, e gli uffici dell’epoca non abbiano svolto una istruttoria preliminare atta a verificare i requisiti soggettivi e, soprattutto, giuridici per la nomina del nuovo direttore, limitandosi ad accogliere di buon grado la proposta dal Ministro poi assentita dalla Regione”.
Un accertamento sarebbe però opportuno, in primis al Collegio Romano, sede del Ministero della Cultura, quanto meno per verificare la reale l’anzianità contributiva del professor Curto, il quale già a quella data, probabilmente, essendo nato 1’8 maggio 1955, era prossimo a maturare i requisiti per il pensionamento, che sarebbe intervenuto prima della fine dell’incarico.
Dopo avere conseguito la laurea, infatti, sempre da curriculum, risulta che il Curto abbia preso servizio in data 1 novembre 1984, lavorando come docente presso licei statali, accademie di belle arti e poi quale direttore presso il Museo civico di arte antica di Palazzo Madama.
Avendo compiuto 67 anni 1’8 maggio 2022, Guido Curto ha maturato da poco più di un mese il diritto al collocamento in quiescenza per raggiunti limiti di età, ed è più che verosimile che abbia superato gli anni di servizio con diritto a pensione”.
“l’incarico conferitogli due anni fa da un consorzio di valorizzazione costituito ai sensi degli art. 112 e 115 del decreto legislativo n. 42 del 2004, aperto alla partecipazione di soggetti privati, ma avente natura pubblica e qualificato come pubblica amministrazione in senso proprio ex art. 1, comma 2 del decreto legislativo n. 165 del 2001, come riconosciuto anche dalla pronuncia della Corte Conti, Sezione regionale per la Lombardia, 149/2016 (in merito all’analogo “Consorzio Villa Reale e parco di Monza”), farebbe prevedere che il professore resti in servizio fino al 2023 o 2024, cioè fino all’età di 68 o 69 anni”.
Ma questo a giudizio di chi firmo l’interrogazione ai ministri cultura e PA del governo Draghi non è possibile perché “valutato che se ai dipendenti del “Consorzio delle Residenze Reali Sabaude” sono applicabili, come sono, le disposizioni giuslavoristiche e previdenziali stabilite per la pubblica amministrazione, è patente che, a prescindere dall’assunzione a tempo determinato o indeterminato, al compimento del sessantasettesimo anno di età costoro devono essere obbligatoriamente collocati in pensione, tranne che non abbiano ancora maturato 20 anni di servizio, nel qual caso possono essere trattenuti fino ai 70 anni”.
Insomma, il professore Guido Curto, qualora l’otto maggio 2022, compiuti 67 anni, abbia non solo raggiunto l’età pensionabile, ma maturato il requisito contributivo minimo di venti anni di servizio, cessando perciò da questo, scome mai è ancora alla guida del “Consorzio delle Residenze Reali Sabaude”.
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