Formazione Giornalisti, “Raccontare la verità – Come informare promuovendo una società inclusiva”
Un corso di alta formazione universitaria per “imparare” l’informazione. Il bando è stato pubblicato sul sito dell’Università di Padova. Al corso di alta formazione su “Raccontare la verità – Come informare promuovendo una società inclusiva e combattere le fake news” ci si può già iscrivere: c’è tempo solo fino al 10 marzo.
di Maurizio Pizzuto
Giovedì 25 Febbraio 2021
Roma - 25 feb 2021 (Prima Pagina News)
Un corso di alta formazione universitaria per “imparare” l’informazione. Il bando è stato pubblicato sul sito dell’Università di Padova. Al corso di alta formazione su “Raccontare la verità – Come informare promuovendo una società inclusiva e combattere le fake news” ci si può già iscrivere: c’è tempo solo fino al 10 marzo.
Ve ne diamo conto perché l’iniziativa è unica nel suo genere, e poi perché la ritroviamo presentata e raccomandata dalla Fondazione per il Giornalismo Paolo Murialdi, che in tema di attendibilità professionale non ha pari.

C’è tempo fino al 10 marzo per iscriversi al corso di alta formazione promosso dall’Università di Padova insieme alla Federazione nazionale stampa italiano (Fnsi), al Sindacato giornalisti Veneto ed Articolo21 liberi di, con la collaborazione del Sindacato giornalisti Trentino Alto Adige, l’Ordine dei giornalisti del Veneto e l’Inpgi. Francamente, la compagnia non è male. Il tema del corso è: “Raccontare la verità – Come informare promuovendo una società inclusiva e combattere le fake news”.

L’Università che lo promuove presenta il corso con questo messaggio: “Ci vuole coraggio per intraprendere questo viaggio culturale e professionale. Il coraggio di mettere in discussione certezze e prassi. Il coraggio di guardare i fatti con occhi privi di stereotipi. Il coraggio di impegnarsi nello studio inteso come confronto dialettico continuo e teso all’acquisizione di nuovi strumenti per orientarsi nella Rete, smascherando bufale e sfruttando al meglio le intrinseche opportunità. Il coraggio di mettersi in discussione nella consapevolezza che l’informazione ha una responsabilità sociale e civile per la crescita democratica del paese. Il coraggio di porre domande ai docenti e di ascoltare le risposte anche quelle scomode e difficili da digerire. Accetti la sfida?

Saranno dieci lezioni on line in tutto, con cadenza quindicinale, al sabato mattina dalle 9 alle 13 e al venerdì pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30, che si snodano dal 10 aprile a fine ottobre, al termine delle quali si conseguirà un diploma universitario. A tenere le lezioni saranno coloro che studiano l’informazione e coloro che l’informazione la fanno, vale a dire docenti universitari di facoltà umanistiche e scientifiche e giornalisti esperti, i quali interagiscono fra loro e con i corsisti. Inizio attività il 10 aprile, conclusione attività il 31 ottobre. Previsti anche incontri aperti di approfondimento su tematiche di interesse.

Un itinerario formativo studiato per aree tematiche sviluppate sulla multidisciplinarità e sull’interazione fra le diverse competenze: quelle dei giornalisti o comunque di chi “lavora” con l’informazione e quelle di chi – i docenti universitari – l’informazione la studia, dal punto di vista psicologico, sociologico, economico e tecnologico.

Il corso toccherà questi temi:

– L’ecosistema socio-economico e mediatico complesso e frammentato e il pensiero critico quale antidoto
– L’industria editoriale, la disintermediazione, le discriminazioni, l’informazione e la comunicazione
– L’innovazione tecnologica e i social media: ricadute in termini di caos informativo; la responsabilità della Rete, moltiplicazione dei mezzi non significa pluralismo informativo e accessibilità consapevole; linguaggio della discriminazione e dell’odio
– Costruire contesti inclusivi, improntati a giustizia sociale e sostenibilità: cosa vuol dire inclusione, cos’è la giustizia sociale, ruolo dei diritti umani, come questi elementi si intersecano con le azioni giornalistiche; cosa sono gli stereotipi e come si formano, come si contrastano
– Linguaggio inclusivo, attento alla parità di genere, e come controllare attendibilità e validità nei processi di raccolta delle informazioni; come riconoscere e fronteggiare forme linguistiche aggressive e svalutanti anche a vantaggio di un ruolo educativo dell’attività giornalistica
– Tecnologie, piattaforme digitali, accessibilità e innovazione sociale nel settore giornalistico a vantaggio della qualità, la costruzione degli algoritmi nell’informazione, oltre il fact checking
– Il giornalismo di inchiesta sociale tra oscurità e querele bavaglio, come riconoscere e fronteggiare la fabbrica del falso che inquina le democrazie, l’informazione scientifica e il proliferare delle superstizioni della pseudoscienza
– La deontologia professionale come assunzione di responsabilità civile, la libertà di stampa in Europa e nel mondo tra “editti bulgari”, le carte dei giornalisti, i diritti dei giornalisti a partire dal contratto di lavoro.

C’è anche una quota di iscrizione da pagare, fissata in 500 euro, il minimo imposto, e comprende il volume “La passione per la verità” in omaggio. Previsto anche uno sconto ai primi venti giornalisti non dipendenti under 45 che formalizzano la propria adesione e la cui richiesta sarà accettata. Per saperne di più basta aprire il link qui di seguito.

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