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"Il governo ha dato la disponibilità a rendere un'informativa di maggiore dettaglio sul caso in questione. Sarà quella l'occasione utile per approfondire e riferire su tutti i passaggi della vicenda".
"Il governo ha dato la disponibilità a rendere un'informativa di maggiore dettaglio sul caso in questione. Sarà quella l'occasione utile per approfondire e riferire su tutti i passaggi della vicenda".
Najeem Osema Almasri Habish è stato rilasciato la sera del 21 gennaio "per poi essere rimpatriato a Tripoli, per urgenti ragioni di sicurezza, con mio provvedimento di espulsione, vista la pericolosità del soggetto.
Il governo ha dato la disponibilità a rendere un'informativa di maggiore dettaglio sul caso in questione. Sarà quella l'occasione utile per approfondire e riferire su tutti i passaggi della vicenda, ivi compresa la tempistica riguardante la richiesta, l'emissione e l'esecuzione del mandato di cattura internazionale, che è poi maturata al momento della presenza in Italia del cittadino libico".
E' quanto ha detto il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, durante il question time al Senato, in merito al caso Almasri.
"A seguito della mancata convalida dell'arresto da parte della Corte d'appello di Roma, considerato che il cittadino libico era 'a piede libero' in Italia e presentava un profilo di pericolosità sociale, come emerge dal mandato di arresto emesso in data 18 gennaio dalla Corte Penale Internazionale, ho adottato un provvedimento di espulsione per motivi di sicurezza dello Stato", come previsto dalla legge, ha aggiunto il Ministro dell'Interno. "Il provvedimento è stato notificato all'interessato al momento della scarcerazione e, nella serata del 21 gennaio, ha lasciato il territorio nazionale", ha proseguito.
In quel momento, ha concluso Piantedosi, l'espulsione "era la misura più appropriata, anche per la durata del divieto di reingresso".