Giornalismo d’inchiesta, Maurizio Lozzi celebra i suoi 30 anni di giornalismo con un libro dedicato al fiume Sacco

Libri d’autore, appena fresco di stampa l’ultimo saggio del giornalista Maurizio Lozzi, "Un Sacco di silenzi. L'agonia di un fiume lasciato morire", di Leandro&Partners, un libro denuncia, ma anche una bellissima dichiarazione d’amore al territorio in cui il giornalista vive e si muove.

di Pino Nano
Martedì 22 Novembre 2022
Roma - 22 nov 2022 (Prima Pagina News)

Libri d’autore, appena fresco di stampa l’ultimo saggio del giornalista Maurizio Lozzi, "Un Sacco di silenzi. L'agonia di un fiume lasciato morire", di Leandro&Partners, un libro denuncia, ma anche una bellissima dichiarazione d’amore al territorio in cui il giornalista vive e si muove.

Diciamo subito che il Fiume Sacco è uno dei tanti fiumi italiani, affluente di destra del Liri, siamo nel territorio di Frosinone, dove il fiume viene chiamato anche Tolero, dal suo antico nome latino Tolerus o Trerus.

Nella prefazione al saggio il giornalista Maurizio Lozzi spiega fino in fondo il perché di questo suo libro: “La storia del nostro fiume è una storia triste. Ma lo spirito da ricercatore ed il piglio da giornalista – non ultima la rabbia che provo da cittadino di questa nostra bellissima terra - sono elementi fondanti del mio carattere e, fortunatamente, del tutto diversi dal silenzio dei potentati d’ogni risma. E questi miei personali elementi- aggiunge lo scrittore- per quell’eversiva voglia di raccontare che li nutre, mi spingono sempre a non tacere e a rendere noto ora quanto continua ad essere ignorato, ed invece è documentato e recuperabile grazie all’esistenza di testimonianze, cronache e relazioni riguardanti l’inquinamento del nostro fiume: il Sacco”.

Maurizio lozzi è un fiume in piena, sembra quasi un gioco di parole, letteralmente impastato di letteratura e di passione civile: “Aggiungo solo che questo libro- ci spiega- inaugura la collana Librinchiesta di questo editore nazionale. La mia inchiesta, tutta documentata, inizia dal 1947 fino ai giorni nostri. Da allora ad oggi, solo silenzi sui pericoli e troppe chiacchiere senza fatti concreti. Il silenzio è stretto parente dell'omerta' con cui in troppi hanno deciso di comportarsi. Era pronto per i miei 60 anni, poi covid di mezzo esce con due anni di ritardo. In compenso festeggio con questo libro d'inchiesta 30 anni di iscrizione all'Ordine”.

Maurizio Lozzi, Giornalista e Consigliere pubblicista dell'Ordine del Lazio, è nato sotto il segno della radio. Pioniere e direttore delle prime radio libere laziali, ha curato la redazione regionale del network Italia Vera - La radio doc, e stato cronista nella stampa locale e collaboratore del quotidiano web nazionale Pagina 99. Sociologo e Docente universitario a contratto, è Dottore di ricerca in Scienze Politiche.

Come dire? Un regalo a se stesso e alla professione che da 30 anni è parte integrante della sua vita.

“Arriva un momento nella vita- racconta Maurizio Lozzi- in cui far finta di niente o addirittura tacere lo senti come una colpa. Osservando il sistematico stupro dell'ambiente in cui si vive, da cittadini curiosi può spingere solo a chiacchierare, ma da giornalisti cercare di far luce, indagare e raccontare, per come la vedo io diventa invece un dovere civile, una sfida morale, insomma un obbligo al quale, personalmente, non mi sono potuto sottrarre. Ecco perché, silenziosamente in questi anni, mi sono dedicato a questo libro-inchiesta sull'agonia della Valle del Sacco, su cui troppi purtroppo negli anni hanno preferito non dire o peggio ancora voltarsi dall'altra parte”.

-Immagino sia ora alla ricerca dei giusti consensi?

“Non cerco plausi né benemerenze, spero solo che questo umile lavoro di ricerca e di inchiesta, faccia vergognare chi ha permesso l'avvelenamento del nostro ambiente ed oggi possa redimersi affinché ciò non accada mai più. Quello che nel libro viene esposto è praticamente frutto di ricerche universitarie che hanno confermato come i veleni sversati impunemente per anni nel fiume Sacco hanno purtroppo generato diverse patologie nelle popolazioni. Sono dati, tra l'altro, pienamente disponibili, documentati e rintracciabili sul web. Io ho solo fatto un lavoro di cucitura che nel nostro mestiere di giornalisti è quasi la prassi nei lavori di inchiesta

-Consigliere, come nasce questo libro-inchiesta sul fiume Sacco?

“Dalla mia voglia di vivere. Vede, osservare lo stupro continuo di una valle e del suo fiume mi ha sempre scosso e generato tanta rabbia. Ma non mi sono mai voluto sentire impotente e quindi sia da ricercatore universitario, che da giornalista ho cominciato ad indagare”.

Per darvi l’idea completa del nostro autore vi ricordiamo anche che Maurizio Lozzi è anche Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ed è stato esperto della comunicazione per it D.P.O. della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del M.I.U.R. Ha ricevuto il Communication Award per la comunicazione strategica nei media e negli uffici stampa, e risulta inoltre uno dei 100 giornalisti italiani impegnati per l'informazione costruttiva e membro del direttivo nazionale della FNGPI, la Federazione Nazionale Giornalisti Pubblicisti Italiani. Per la protezione dei dati nel mondo dei media è membro del gruppo specialistico di Federprivacy e fa, inoltre, parte della UJCE, l'Unione Giornalisti e Comunicatori Europei. Ha poi fondato Conscom, it Registro Nazionale Sociologi e Consulenti della Comunicazione. Quanto basta insomma per capire che dietro questa storia professionale e dentro le pieghe di questo saggio ci siano elementi fondamentali per ricercare ora finalmente verità e scandali taciuti e nascosti per lunghi anni.


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