Congresso, Anm, Santalucia: "C'è una spinta a restringere i confini d'azione della magistratura"

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è stato accolto con un'ovazione. Schifani: "I magistrati si impegnino a superare i pregiudizi culturali dovuti all'imparzialità".

(Prima Pagina News)
Venerdì 10 Maggio 2024
Palermo - 10 mag 2024 (Prima Pagina News)

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è stato accolto con un'ovazione. Schifani: "I magistrati si impegnino a superare i pregiudizi culturali dovuti all'imparzialità".

E' in corso, al Teatro Massimo di Palermo, il il 36esimo congresso dell'Associazione Nazionale Magistrati, intitolato "Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione".

Al congresso sta partecipando anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che è stato accolto da una standing ovation e da applausi durati diversi minuti.

Applausi per Mattarella anche fuori dal Teatro: il Presidente della Repubblica ha ricambiato rispondendo ai passanti con un saluto.

All'ingresso del Teatro, Mattarella è stato accolto dal Presidente del Senato, Ignazio La Russa, dal Governatore della Sicilia, Renato Schifani, dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla, dal presidente dell'Ars Gaetano Galvagno e dal prefetto di Palermo Massimo Mariani.

"Si coglie in più occasioni una spinta alla ridefinizione in senso restrittivo dei confini entro cui la giurisdizione può esprimersi e può far uso degli strumenti propri del suo agire. L'idea sottesa a più critiche è che progressivamente essa abbia accresciuto il proprio ruolo, finendo con l'essere, invece che fattore di stabilizzazione e di ordinata risoluzione dei conflitti, causa o concausa di quella instabilità e precarietà di necessari equilibri che segnano la società nel tempo presente", ha dichiarato il Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Giuseppe Santalucia, intervenendo al congresso.

"L'imparzialità del magistrato, e quindi non solo quella del giudice, non è soltanto un principio, che diviene dovere puntuale inerente la singola posizione istituzionale, ma è soprattutto un imprescindibile valore etico. Valore immanente per la figura del magistrato nell'esercizio della giurisdizione che si estende alla proiezione esterna, all'immagine di imparzialità, la cosiddetta neutralità dell'apparenza, che è garanzia di imparzialità per chi è giudicato e che si intreccia con l'esercizio di diritti e libertà fondamentali", ha detto, invece, il Governatore della Sicilia, Renato Schifani.

"Questo richiede ad ogni magistrato di impegnarsi a superare i pregiudizi culturali che lo possono condizionare e ad assicurare e garantire la sua immagine di imparzialità. L'essere imparziale va così declinato in relazione al concreto processo, mentre l'apparire imparziale costituisce, piuttosto, un valore immanente alla posizione istituzionale del magistrato, indispensabile per legittimare, presso la pubblica opinione, l'esercizio della giurisdizione come funzione sovrana: l'essere magistrato implica, sotto tale profilo ed in termini sostanziali, una immagine pubblica di imparzialità", ha aggiunto Schifani.


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