Lo scrittore calabrese Mimmo Nunnari, autore de “Lo Stivale spezzato” lancia oggi un appello forte al Paese in difesa dell’ambiente partendo proprio dal disastro che si registra in Calabria.
“Pregiudizi, maligna narrazione e “massa imbecille” razzista”.
Tra guerra e Covid sconvolti ascoltiamo chi dai vari fronti ormai continua a fare il mestiere più difficile ma più affascinante del mondo, quello del cronista.
Ora che Papa Francesco ha scompaginato le carte a modo suo ed è quasi assurto alla categoria dei filoputiniani per aver fatto notare che “l’abbaiare della Nato alle porte della Russia” non poteva restare senza conseguenze, bisognerebbe fare tutti una riflessione sulla prevalenza dell’inutile, “il Banal Grande” che è segno distintivo di questi tempi travagliati.
Sta tramontando quell’epoca “fortunata” cominciata in Europa dopo la Seconda guerra mondiale? Sta finendo il tempo storico della generazione che ha goduto - in condizioni straordinariamente favorevoli - della possibilità di progredire senza sosta? Cosa succederà dopo la fiducia illimitata riposta essenzialmente nel progresso e nel dominio della tecnica sulla natura? Qui di seguito l’analisi dello scrittore Mimmo Nunnari.
Nella narrazione forma e contenuto devono stare in equilibrio, ancorate l’una all’altra. Pena lo scivolamento verso il ridicolo. Effetto virato. Luci da set. Per la sceneggiatura della tragedia che purtroppo, quella sì, è vera. Sulla pelle viva dei poveri cristi che abitano l’Ucraina.
La storia della dirigente scolastica Sabrina Quaresima, esposta alla gogna pubblica e mediatica per un presunto “love affair” con uno studente di 19 anni, A.S., ci riconsegna una scuola che non è più quella di una volta.
“In un momento storico in cui il reale ed il virtuale si confondono, il tempo è scandito da date ed eventi che condizionano la nostra storia e la nostra nebulosa memoria”.
“Quante polemiche inutili sul povero Pinocchio e su Mastro Geppetto…”
Non sei allineato sul fronte del “pensiero unico”? Diventi “pifferaio di Putin”. Colpito e affondato. Non importa se l‘analisi geopolitica è il tuo mestiere.
Fa più paura la guerra o il Covid, e perché del Covid ormai non si parla più? Tutto risolto davvero?
“In questi anni di infodemia abbiamo assistito a professori allontanati, medici radiati, le cui colpe sono state quella di aver agito in scienza e coscienza; in una società malata atti ordinari sono divenuti azioni eroiche”. In esclusiva per PPN l’analisi dai toni anche accesi del grande fisiologo romano prof. Massimo Fioranelli.
L’analisi della guerra in Ucraina fatta da uno storico inviato speciale della Rai, il giornalista Gregorio Corigliano.
Le parole della guerra come glossario buono per tutte le stagioni dell’emergenza. Un tempo sospeso sine die in Italia.
“La lezione di Sarajevo- scrive in questa sua analisi lo scrittore Mimmo Nunnari- dove appena mezzo secolo dopo la Shoah, come scrivono nel loro libro Battistin e Mian, è ritornato lo sterminio di massa contro civili inermi, dovrebbe far aprire gli occhi all’Occidente”.