La vita di una grande attrice in tutte le sue sfaccettature: dagli aspetti privati fino ai grandi successi, le sfide, i momenti bui. La nascita di una stella e la costruzione della diva.
E' "Sophia!", il docufilm prodotto da Rai Documentari, LaPresse e Cinecittà Luce, in onda questa sera, alle ore 21:25 su Rai1 e RaiPlay, che racconta Sophia Loren a 360 gradi: dall'infanzia durante la guerra a Napoli fino alla famiglia e a sua madre Romilda, passando per i primi film a Cinecittà, i grandissimi successi a Hollywood, la grande storia d'amore con Carlo Ponti per arrivare agli ultimi successi, che l'hanno resa un'icona e una tra le più grandi stelle del firmamento dello spettacolo.
Il docufilm, diretto da Marco Spagnoli - candidato per tre volte al David di Donatello per la sezione "Miglior Documentario" e vincitore di un Nastro d'Argento - è scritto da Simona Sparaco con lo stesso Spagnoli e prodotto dal Presidente di LaPresse Marco Durante, in collaborazione con Rai Documentari e Cinecittà Luce, e unisce in maniera accurata archivi da cui emerge un inedito ritratto dell'attrice, nata a Roma, per un viaggio alla scoperta di un mito narrato dalla stessa Loren, tramite materiale di repertorio, foto molto rare, interviste, filmati inediti, il tutto commentato da 6 attrici che sono legate alla Loren da un rapporto di profonda amicizia e stima.
La messa in onda del documentario, presentato il 19 settembre in anteprima nazionale al Galà del Cinema e della Fiction di Napoli, è stata programmata per oggi, in occasione del compleanno dell'attrice.
"Sono molto orgoglioso che l'avventura de LaPresse nel campo della produzione audiovisiva inizi raccontando la carriera della più grande diva del cinema italiano. Sono contento che in questa avventura abbiamo potuto coniugare la grande tradizione professionale della nostra azienda con l'entusiasmo e la passione del regista, degli sceneggiatori e di tutto il team, in collaborazione con le più importanti realtà dell'industria culturale audiovisiva italiana come Rai Documentari e Luce Cinecittà", ha dichiarato Durante.
Grazie al prezioso archivio fotografico e video di LaPresse, che dell'attrice due volte Premio Oscar ha ben oltre 19.000 scatti, il documentario può narrare in maniera intima e grandiosa la nascita e il successo della diva, passando anche per la grande storia d'amore con il produttore Carlo Ponti, l'amicizia e la solida collaborazione con Marcello Mastroianni, la profonda ammirazione per Vittorio De Sica, la breve relazione con Cary Grant, la sua fortissima voglia di diventare madre, i tantissimi premi vinti a livello internazionale, che l'hanno resa un'icona dell'eccellenza italiana nel mondo nonchè l'ultima grande Diva mondiale, per spaziare dall'Italia del secondo conflitto mondiale a oggi, fra povertà e ricchezza, miseria e fasti, facendo vivere agli spettatori la favola di una specie di Cenerentola dell'epoca post-moderna, determinata ad ambire alla perfezione in tutto, tanto da essere insignita di un premio insieme con Walt Disney, di lavorare insieme con mostri sacri come Marlon Brando, Charlton Heston, Peter Sellers e di avere come registi, tra gli altri, anche Charlie Chaplin, Stanley Donen e Robert Altman.
Il docufilm, quindi, celebra il mito e la vita artistica della Loren, nonchè il suo fascino e il talento, tutto raccontato anche tramite le testimonianze di sei attrici del calibro di Claudia Gerini, Matilde Gioli, Margareth Madè, Ludovica Nasti, Lina Sastri e Valeria Solarino, che oltre ad essere ammiratrici della Loren fanno un'analisi della sua eredità, non solo artistica, ma anche spirituale, in una sorta di "non luogo" quali sono gli Studi di Cinecittà, dove la giovane Loren ha esordito. E' proprio in quegli Studi, che lei, giovanissima e sconosciuta, si aggirava vestita di un abitino rosso, ed è lì, che dopo più di sessant'anni, tante attrici riflettono sulla sua icona.
A fare da costruzione narrativa per un racconto unico su una grandissima diva e donna, insuperabile, a cui tutti mostrano gratitudine per la sua arte, il suo fascino e la sua bellezza, sono il rigore, la resilienza, il senso della famiglia, l'onore, la disciplina e la lealtà.
"Partecipare alla realizzazione di questo riuscito omaggio alla nostra diva più grande, è stato per noi un privilegio, oltre che un'iniziativa esemplare sul piano editoriale, poiché sposa il ritratto di una donna italiana amata e stimata in tutto il mondo con la costruzione di un affresco della nostra società, che ripercorre tutta la seconda metà del secolo scorso", ha dichiarato il Direttore di Rai Documentari, Fabrizio Zappi.
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