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"E' nostra responsabilità prenderci cura gli uni degli altri: costa più energia non aiutare che aiutare".
"E' nostra responsabilità prenderci cura gli uni degli altri: costa più energia non aiutare che aiutare".
"Sono stato sui barconi e ho incontrato personalmente molti rifugiati e migranti; ho avuto modo di ascoltare le loro storie e penso sia molto difficile non vedere in loro esseri umani uguali a noi.
Chiederei, e spererei, che chi ha responsabilità di governo passasse un po' di tempo con loro, capisse la situazione e non li demonizzasse".
E' quanto dichiara Richard Gere, in un'intervista concessa in esclusiva a Vanity Fair, in edicola da domani, in cui parla dell'importanza della sostenibilità e del suo lavoro a favore delle persone povere o che vivono in Paesi sconvolti dalla guerra.
"Ovviamente - precisa l'attore - abbiamo lo stesso problema negli Stati Uniti, con persone squilibrate come Trump che sembrano odiare tutti quelli che non sono bianchi e allineati culturalmente con lui, ma non è così che funziona il mondo".
Con sua moglie Alejandra Silva, che ha conosciuto in Italia nel 2014, Gere, ormai quasi inattivo a Hollywood ma attivo sulle cause civili, torna sulla polemica che lo ha visto protagonista nel 2019 con l'allora Vicepremier e Ministro dell'Interno Matteo Salvini, in merito al blocco della nave dell'Ong Open Arms, con a bordo 147 persone, al largo della costa di Lampedusa: "Per me è molto difficile capire un movimento di estrema destra conservatrice, soprattutto in un Paese che è prettamente cristiano. In quelle ore non smettevo di chiedermi cos'avrebbe fatto Cristo in una situazione del genere, e il fatto è che Cristo accoglieva tutti come figli di Dio, tutti. Non avrebbe detto: 'Salvate solo le persone bianche, quelle italiane o quelle cristiane'. Mi sembra abbastanza ridicolo".
"Per puro caso quando abbiamo sentito la notizia ci trovavamo in Italia, e lui mi ha detto: 'Devo fare qualcosa'", ha ricordato la moglie Alejandra. "Avevamo appena incontrato l'allora cancelliera tedesca Angela Merkel, per cercare di farle capire la gravità della questione, e Richard è riuscito a parlare con Pedro Sánchez dall'imbarcazione per chiedergli aiuto al momento di accogliere tutte quelle persone. Credo sia stato uno dei momenti più emozionanti al suo fianco", ha proseguito.
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