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Le nuove prove contenute in uno studio pubblicato su Jama.
Le nuove prove contenute in uno studio pubblicato su Jama.
Chi soffre di malattie gastrointestinali, come ulcere o esofagiti, ha più probabilità di sviluppare il morbo di Parkinson in tarda età.
E' quanto emerge da un nuovo studio, finanziato dal National Institute on Aging, dall'American Gastroenterological Association e dall'Università di Harvard e pubblicato sulla rivista scientifica Jama Network Open, che fornisce nuove prove a sostegno della tesi secondo cui la malattia ha origine non nel cervello, ma nell'intestino.
I pazienti con disturbi neurodegenerativi hanno, spesso, anche problemi gastrointestinali. Questo succede, in particolare, ai pazienti affetti da Parkinson. Per diverso tempo, però, "il Parkinson è stato descritto come una malattia che avanza dall'alto verso il basso, quindi inizia nel cervello e poi arriva all'intestino - afferma l'autore dello studio Subhash Kulkarni, assistente professore presso il Beth Israel Deaconess Medical Center - ora un'altra ipotesi suggerisce che potrebbe trattarsi di un approccio dal basso verso l'alto, che inizia nell'intestino e arriva fino al cervello".
Per lo studio sono stati coinvolti 9.350 pazienti, gran parte dei quali di età compresa tra i 50 e i 64 anni, che non avevano ricevuto la diagnosi di Parkinson e aveano subìto un'endoscopia con biopsia tra il 2000 e il 2005. Il danno alla mucosa gastrointestinale, causato, per esempio, da un'ulcera peptica (spesso dovuta all'Helicobacter pylori) è correlabile ad un rischio maggiore del 76% di avere il Parkinson nel periodo di follow-up, durato 15 anni.
In più. i pazienti che si sono sottoposti allo studio avevano avuto problemi gastrointestinali prima della diagnosi di Parkinson, in media per più di 14 anni. Da qui arriva il messaggio dei ricercatori: "I medici dovrebbero monitorare coloro che risultano di soffrire di danni alla mucosa intestinale, perché consentirebbe di diagnosticare e trattare in anticipo persone con il Parkinson, prima che i sintomi classici come la rigidità o il tremore diventino evidenti".