Vulpis (Lcp): "Ciclismo cresce aprendosi e strutturandosi nel marketing"

"Il ciclismo ha bisogno della gente, deve creare spettacolo, emozioni, coinvolgimento". 

(Prima Pagina News)
Venerdì 13 Giugno 2025
Roma - 13 giu 2025 (Prima Pagina News)

"Il ciclismo ha bisogno della gente, deve creare spettacolo, emozioni, coinvolgimento". 

Bisogna "guardare al ciclismo con una visione a 360 gradi. Questo sport può crescere solo se entra in dialogo con altri mondi. Un prodotto non evolve se rimane chiuso nel proprio perimetro. Il mondo dell’intrattenimento sta cambiando profondamente, e anche il ciclismo deve aprirsi, abbandonando la logica della “tribù degli addetti ai lavori”.

Serve maggiore apertura verso il grande pubblico, qualche sorriso in più. Il ciclismo ha bisogno della gente, deve creare spettacolo, emozioni, coinvolgimento. E per farlo servono investimenti, competenze e un forte lavoro sul marketing". Così il Consigliere di Lega Ciclismo, Marcel Vulpis, in un'intervista rilasciata ai canali web della Lega.

A una domanda su cosa l'abbia spinto a candidarsi a Consigliere della Lega, risponde: "A differenza degli altri componenti del Consiglio, io arrivavo da un’esperienza a supporto del commissariamento della Lega. In quei 18 mesi si sono sviluppate relazioni con diversi organizzatori, soprattutto in alcune regioni. Rapporti sinceri, basati anche su stima e amicizia. Alla fine del commissariamento, proprio da parte loro è arrivata la richiesta di proseguire il percorso all’interno del board della Lega che si stava costituendo, vista anche la mia esperienza in ambito governance.

Ho deciso di candidarmi, anche per il buon rapporto creato in quel periodo. Inoltre, conoscevo già dai tempi delle mie esperienze nel mondo del calcio il Presidente Pella, anche se non ci eravamo mai frequentati al di fuori degli ambiti istituzionali. Ricordo un suo progetto su calcio e turismo con la Lega Serie B, portato avanti come membro dell’ANCI. Quando poi ho avuto modo di confrontarmi direttamente con lui, ho percepito tutta la sua passione viscerale per il ciclismo. Mettendo insieme tutto questo, ho accettato con entusiasmo l’incarico".

Oggi, per crescere, il ciclismo professionistico italiano deve affrontare diverse sfide: "Una delle sfide principali è legata alla visibilità televisiva e alla qualità della produzione. Bisogna lavorare sul miglioramento degli asset legati agli eventi, ed è qualcosa che il presidente ha già iniziato a fare, trovando le risorse necessarie.

Anche sul piano della comunicazione, c’è tanto da fare. Oggi il ciclismo professionistico deve tornare ad essere lo sport più amato dagli italiani, come lo era dopo la Seconda guerra mondiale, addirittura prima del calcio. Negli ultimi decenni il ciclismo ha faticato a capire quale direzione prendere, mentre il calcio ha saputo svilupparsi, in particolare con la valorizzazione dei diritti televisivi dagli anni ’90 in poi. È lì che il calcio ha preso il sopravvento.

Noi dobbiamo porci una domanda: cosa è successo al ciclismo tra il 1945 e il 1990? In quel periodo, esisteva un certo equilibrio tra i due sport. Poi, il calcio ha saputo cogliere le opportunità offerte dalla televisione, mentre il ciclismo è rimasto indietro. Serve un nuovo posizionamento nel panorama televisivo. Guardiamo il caso del tennis: grazie a Sinner, il movimento sta risorgendo e ottenendo spazi sempre più importanti in TV.

L’Italia ha bisogno di icone: anche il ciclismo deve sforzarsi di creare nuovi campioni capaci di riaccendere la passione popolare. Dobbiamo trovare le corde giuste e investire per far nascere questi nuovi idoli", dice Vulpis.

"Il lavoro di squadra è fondamentale e, unito ad un clima interno positivo, è importante per potersi confrontare sui vari progetti che abbiamo sul tavolo: se non si discute, non si cresce. Per quanto riguarda il Presidente Pella, ha una leadership forte e concreta. Indirizza con decisione la linea politica della Lega, mettendoci sempre la faccia, parlando con tutti gli attori del mondo del ciclismo e battendosi in prima persona per gli obiettivi comuni. Pur essendo molto istituzionale, non ha paura di scendere in campo e mettersi in gioco", prosegue.

C'è un progetto per cui è più motivato a lavorare? "Gli ambiti in cui posso dare il mio maggiore contributo sono senz’altro quelli legati all’aspetto televisivo, alla comunicazione e al mondo degli sponsor", risponde Vulpis.

A una domanda su come immagina il ciclismo tra 3 anni, cioè a fine mandato, replica: "Credo che il presidente voglia lasciare una grande eredità. Nel suo DNA c’è la volontà di far crescere la Lega, di portare l’attenzione degli stakeholder su un mondo affascinante, ricco di storia, ma sul quale, in questi anni, sembra essersi creata una patina di polvere.

Con questa gestione proattiva, l’obiettivo è realistico: lasciare il ciclismo in una condizione migliore rispetto a come lo abbiamo trovato. Grazie a progetti concreti e a un’organizzazione più efficiente, chi verrà dopo troverà un modello solido e pronto a camminare con le proprie gambe. Una Lega più ricca, più forte, più credibile".

Infine, un messaggio agli altri Consiglieri e agli appassionati di ciclismo: "Il mio augurio è che si riesca a guardare al ciclismo con una visione a 360 gradi. Questo sport può crescere solo se entra in dialogo con altri mondi. Un prodotto non evolve se rimane chiuso nel proprio perimetro. Il mondo dell’intrattenimento sta cambiando profondamente, e anche il ciclismo deve aprirsi, abbandonando la logica della “tribù degli addetti ai lavori”. Serve maggiore apertura verso il grande pubblico, qualche sorriso in più. Il ciclismo ha bisogno della gente, deve creare spettacolo, emozioni, coinvolgimento. E per farlo servono investimenti, competenze e un forte lavoro sul marketing".


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

ciclismo
Lcp
Marcel Vulpis
PPN
Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU