L'infortunio rimediato durante gli Europei era totalmente inaspettato, "anche perché stavo da Dio, stavo proprio da Dio, volavo: mi sentivo volare in campo".
Così Leonardo Spinazzola, ai microfoni di "Ti Sento", programma condotto da Pierluigi Diaco, in onda questa sera alle ore 23:05 su Rai2.
"Quando rientro? Io ho detto a fine novembre rientro in squadra in gruppo, questo non significa giocare nella partita ma che rientro in gruppo che respiro la squadra. È già una grande cosa! E' una cosa mia, è una scaletta mentale, l'equilibrio! È quello, perché io tutti i giorni punto quel giorno", prosegue.
Durante la registrazione della puntata, è stato trasmesso un videomessaggio del ct della Nazionale, Roberto Mancini: "Ti aspettiamo presto, abbiamo bisogno di te hai un gran fisico, recupererai in fretta".
"Penso che lui me ne voglia tanto, di bene...mi stuzzicava sempre - non fare questo non fare quello. E' un bene quando un mister, quando una persona ti sta sempre addosso, significa che prova qualcosa no? E quello me l'ha fatto sempre capire ma anche prima dell'Europeo. Io mi sono sempre sentito parte di quella squadra e mi sono sempre sentito la stima che il mister aveva nei miei confronti", dice il calciatore della Roma, per poi rivelare che, da ragazzo, era stato preso di mira da bulli a causa del suo sorriso: "Mi portavano un pochino in giro perché mi dicevano castoro perché avevo i denti grandi all'infuori". Tutte frasi che gli avevano provocato ferite nell'anima: "Ero alle medie avevo 12, poi fino anche 14 anni, anche in convitto o simili. 'Siamo tre papà castoro' mi cantavano quello! Eh sì m'arrabbiavo, però dopo crescendo penso che è la cosa più bella che ho questo sorriso".
A tutti i ragazzi vittime di bullismo, Spinazzola dice "che sono migliori di loro senza dubbio. Perché chi parla tanto degli altri non è molto sicuro di sé stesso, penso".
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