Calcio, Spalletti: "Sarò felice quando smetterò di fare l'allenatore, vorrei andare a cena con Vialli"

"Napoli? Sarò sempre grato al presidente De Laurentiis per avermi fatto fare quella esperienza.  Totti? Gli voglio bene, vorrei fare con lui qualche esperienza professionale fuori dal calcio. Mondiali? Ora abbiamo voglia di centrare le qualificazioni".

(Prima Pagina News)
Lunedì 12 Maggio 2025
Roma - 12 mag 2025 (Prima Pagina News)

"Napoli? Sarò sempre grato al presidente De Laurentiis per avermi fatto fare quella esperienza.  Totti? Gli voglio bene, vorrei fare con lui qualche esperienza professionale fuori dal calcio. Mondiali? Ora abbiamo voglia di centrare le qualificazioni".

“È stata una salita lunga, per arrivare fino alla Nazionale. Quando parti da laggiù, dai campi di terra battuta, non dalle squadre blasonate, senza avere la struttura, senza conoscenze di un mondo che vedevi lontano, gli scalini sono sempre alti e scoscesi. Ogni volta che ne sali uno non sai cosa troverai, tutto è sconosciuto”.

Lo ha detto, al Corriere della Sera, il tecnico della Nazionale Italiana di Calcio, Luciano Spalletti.

“Ho girato moltissime società e città, ma non ho mai visto, in molti anni, un popolo che sappia essere così felice e malinconico come quello napoletano – ha evidenziato – Io per questo sarò sempre grato al presidente De Laurentiis per avermi fatto fare quella esperienza. Poi è finita male e mi dispiace. Ho sofferto perché dopo lo scudetto il presidente non ha telefonato a nessuno di noi, non ci ha fatto gioire su un pullman scoperto insieme a quel meraviglioso popolo.

Io amo Napoli e il Napoli. E ora spero che la città possa essere ancora molte volte felice. L’altra sera in Champions League ho visto l’Inter che è totalmente all’altezza delle più grandi squadre d’Europa. I nerazzurri, guidati dalla sapienza tattica di Simone Inzaghi, hanno raggiunto per due volte la finale di questo prestigioso torneo”.

Il giorno più bello della sua vita professionale è stato quello della vittoria dello Scudetto con i partenopei: “In quei giorni ho provato la terribile felicità che si sente quando si regala felicità ad altri, qualcosa che ti fa vibrare in sintonia con persone che non conosci. Ma l’altro momento più bello sarà quando smetterò e non sentirò più sulle spalle questo peso, un peso scelto, ma che spesso mi toglie il fiato”.

Nel libro “Il paradiso esiste… ma quanta fatica”, scritto insieme a Giancarlo Dotto e edito da Rizzoli, Spalletti è ritornato sul legame con Francesco Totti: “Io gli voglio bene. Lui è il calcio, per me. Istinto, classe, intelligenza pura. Quando lo allenavo, mi rassicurava pensare che il mio futuro dipendesse proprio da quei piedi lì. E mi piacerebbe, ora che tra noi tutto è chiarito, che pensassimo a qualche esperienza professionale, anche fuori dal calcio, da fare insieme”.

Ora, dopo la dolorosa eliminazione dagli Europei tedeschi di cui si è assunto personalmente la responsabilità, l'obiettivo è centrare la qualificazione ai Mondiali americani del prossimo anno: “Siamo tutti consapevoli dell’importanza delle qualificazioni. Ci è capitato un girone con una nazionale forte come la Norvegia ma io ho fiducia nei miei ragazzi. Siamo una squadra forte e abbiamo voglia”.

Infine, il tecnico ha rivelato il nome di un giocatore, tra i tanti italiani passati alla storia, con cui vorrebbe cenare: “Luca Vialli. Grande giocatore e grande persona. Basta vedere come ha affrontato il male. Ci ho giocato contro solo una volta, in un Sampdoria-Spezia. Era forte. Mi diede due brandate pesanti, ma poi mi aiutò subito a rialzarmi. Ecco, il suo modo di vivere, e di morire, ci aiuta a rialzarci, sempre”.


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