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"Serve pianificazione a livello nazionale per evitare che lo sviluppo del fotovoltaico sia disordinato e penalizzi proprio quei settori che garantiscono presidio del territorio, sicurezza alimentare e tutela del paesaggio".
"Serve pianificazione a livello nazionale per evitare che lo sviluppo del fotovoltaico sia disordinato e penalizzi proprio quei settori che garantiscono presidio del territorio, sicurezza alimentare e tutela del paesaggio".
“Il progresso delle energie rinnovabili è da molto tempo un obiettivo fondamentale per la nostra organizzazione, ma non può avvenire a discapito dell’agricoltura e del paesaggio, che rappresentano un patrimonio identitario e produttivo del nostro Paese”.
E' quanto ha detto il presidente dell’Unione Coltivatori Italiani (Uci), Mario Serpillo, commentando i temi al centro del convegno “Fotovoltaico e aree idonee: facciamo il punto”, promosso dall’associazione Italia Solare alla Camera dei Deputati.
“Gli impianti fotovoltaici hanno un ruolo chiave nel calmierare i prezzi dell’energia – ha spiegato – e non possiamo permetterci di perdere questa opportunità strategica. Tuttavia, occorre un’adeguata pianificazione a livello nazionale, con criteri il più possibile omogenei tra le Regioni, per evitare che lo sviluppo del fotovoltaico proceda in modo disordinato e penalizzi proprio quei settori, come l’agricoltura, che garantiscono presidio del territorio, sicurezza alimentare e tutela del paesaggio”.
Per Serpillo, bisogna definire con precisione quali possono essere le aree idonee per la costruzione degli impianti, “favorendo al massimo l’uso di tetti, capannoni, aree industriali dismesse e terreni marginali. Non possiamo accettare che i terreni agricoli produttivi vengano sacrificati a una logica speculativa”, oltre al bisogno di aggiornare il quadro normativo per permettere la costruzione di impianti a terra per l’autoconsumo, “ma solo in prossimità di zone produttive, e mai a danno delle superfici agricole attive o di paesaggi di valore”.
Un altro tema fondamentale è il coinvolgimento delle comunità locali: “Il ritorno economico degli impianti fotovoltaici di grande taglia deve andare innanzitutto ai territori, alleggerendo le bollette di famiglie e imprese e contribuendo allo sviluppo locale. Non possiamo accettare che i benefici siano centralizzati, mentre i costi ricadano sulle comunità rurali”, ha concluso il presidente dell'Uci.