Luca Argentero a Rtl 102.5: "'Doc' una scommessa vinta e un progetto internazionale"
"Un ruolo che vorrei interpretare? Mi manca il western"
(Prima Pagina News)
Giovedì 19 Novembre 2020
Roma - 19 nov 2020 (Prima Pagina News)
"Un ruolo che vorrei interpretare? Mi manca il western"
L'attore Luca Argentero è stato ospite questa mattina in diretta su RTL 102.5 durante "Non Stop News", programma condotto da Fulvio Giuliani, Giusi Legrenzi e Pierluigi Diaco.

A proposito del successo della serie "Doc - Nelle Tue Mani" e della difficoltà di interpretare il suo ruolo, Argentero ha detto: "E' stata un'enorme scommessa vinta a questo punto, perché ormai il parametro di qualità - soprattutto delle serie medical - è quello internazionale. Il grande orgoglio sta nell'essere riusciti a portare su Rai Uno un pubblico abituato a guardare serie internazionali, e non è un caso che DOC sia in onda in Portogallo, in Spagna ed è stata venduta in mezza Europa e in America. L'orgoglio grande è stato riuscire a scommettere su una storia incredibile e quando si tratta di una storia vera è incredibile un pizzico in più. Poi riuscire a cambiare un po' il registro. Io ho amici insospettabili che confessavano di non accendere la TV da anni e invece si sono intrappolati nella visione di DOC, gente che non ha mai visto la TV in quindici anni”.

Parlando della LuxVide, che ha prodotto la serie, l’attore ha voluto sottolineare la mentalità internazionale della casa di produzione di Luca Bernabei: “Lux è abituata a ragionare a livello internazionale già da un pò di tempo, non solo per quanto riguarda la produzione, ma è importante il lavoro di pre-produzione. In fase di scrittura, a mio avviso, è una delle cose fondamentali e uno dei tasselli più vincenti di DOC e altri progetti, e poi hanno il coraggio di investire in registi giovani che hanno un gusto formato su serie internazionali o che già hanno partecipato a progetti internazionali. Oggi è impossibile immaginare una serie senza immaginarla anche per altri paesi.” Una carriera, quella di Argentero, che è cominciata quasi 20 anni fa e sulla quale l’attore fa il punto dando grande merito alla fortuna: Sono passati quasi una ventina d'anni, parte del pubblico era troppo giovane per vedere le primissime cose. Sono stato molto fortunato, ho incontrato sulla mia strada grandissimi registi, grandissimi maestri, mi hanno fatto delle proposte incredibili sin dall'inizio della carriera ed è stato facile cavalcare l'onda. Poi bisogna essere pronti e affrontare quelle sfide, ma il mio percorso è stato fortunato, mi riconosco il merito di aver saputo giocare la fortuna ma ho ricevuto grandi opportunità sin da subito. Sono passati 18 anni da quando ho fatto il Grande Fratello, ho scoperto un mestiere che mi piaceva ed è già una fortuna. Nel post università avevo una grande nebbia davanti su cosa avrei voluto fare della mia vita, incontrare un lavoro che può diventare una passione è un grande lusso. Se in più arrivano grandi proposte, grandi registi come Comencini ed Ozpetek, è vero che uno deve saperle sfruttare, ma se quelle opportunità non ti arrivano c'è poco da fare. L'attore è una figura professionale che di solito subisce le decisioni che gli altri prendono su di lui, non è un imprenditore, l'attore a volte aspetta tantissimi mesi una chiamata che magari nemmeno arriva. Serve un po' di talento, di abnegazione, di professionalità ma anche fortuna.

E sul ruolo che sogna di interpretare Argentero conclude: "Dopo un pò di anni barri le caselline: la commedia divertente fatta, la serie fatta, ho fatto un piccolo supereroe, ho fatto il documentario d'arte, il dramma. Ammetto che rispetto alla mia passione da spettatore c'è un'enorme casellina che appartiene al passato del cinema italiano che è il western e che secondo me sarebbe bello riproporre oggi e non mi dispiacerebbe".

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