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Rino Barillari celebrato e festeggiato a Roma dalla Associazione Armando Curcio per via del suo lavoro giornalistico, e soprattutto per il più grande archivio fotografico di cronaca di questo ultimo mezzo secolo e che porta appunto la sua firma.
Rino Barillari celebrato e festeggiato a Roma dalla Associazione Armando Curcio per via del suo lavoro giornalistico, e soprattutto per il più grande archivio fotografico di cronaca di questo ultimo mezzo secolo e che porta appunto la sua firma.
“Non è stata facile la mia vita- dice- In più di cinquant’anni di carriera ha subito 162 ricoveri al pronto soccorso, 11 costole rotte, 1 coltellata, 76 macchine fotografiche fracassate, 40 flash divelti e centinaia di manganellate negli anni del terrorismo, soprattutto quando aveva incominciato a seguire anche i vari tumulti di piazza. Chi mi conosce bene sa, insomma, quante liti per strada, quanti incidenti di percorso, quante botte ho ammaccato e quante macchine fotografiche mi abbiano rotto, ma io sono sempre andato avanti, non mi sono fermato mai, e oggi dedico questo Premio a tutti voi, perché siete anche parte della mia vita”.
Questo ennesimo Premio alla Carriera conferma che Rino Barillari è entrato ormai nel cuore di milioni di persone in ogni parte del mondo senza neanche saperlo, o capirne il vero perché. Una vita da star, una leggenda vivente, un artista visionario, genio e follia, sregolatezza e rigore, sorrisi e tormenti, poesia e tragedia, passato e futuro, un uomo di un fascino debordante e infettivo. A 82 anni compiuti il Re dei paparazzi romani al parterre esclusivo di questo ennesimo Premio alla Carriera racconta sé stesso e la sua vita affascinante in giro per il mondo, sentimentalmente divisa a metà tra Via Veneto a Roma e Via Veneto a Limbadi, il suo paese d’origine in Calabria, dove quando ritorna lo trattano come un divo e un’archistar.
“So che studiano le mie fotografie in ogni parte del mondo -dice sorridendo- e leggo che ho raccontato con le mie immagini 50 anni di storia repubblicana, ma non me ne sono reso conto francamente. Certo mi fa piacere, ma la vita continua”.
Le sue foto più famose sono legate all’omicidio Pasolini, al rapimento di Paul Getty Junior, all’attentato a Papa Wojtyla in Piazza San Pietro, all’arresto aberrante, con le manette ai polsi, di Enzo Tortora, alla lunga stagione delle Brigate Rosse, alle tante stragi di mafia che hanno devastato e insanguinato il Sud del Paese.
Il grande Rino Barillari è dunque tutto questo insieme, e molto altro ancora. Se vuoi incontrarlo non hai che da scegliere, ogni sera lo trovi ancora tra Piazza Navona, Campo dei Fiori, San Lorenzo, Via Veneto, e la domenica mattina all’Angelus del Papa in Vaticano “Perché tra la folla -sorride- c’è sempre un personaggio importante o famoso da riprendere”.
Guascone e poeta insieme. Rino lo è in tutti i sensi. 82 anni meravigliosamente ben portati. Arrogante, ma solo apparentemente, con questo suo sorriso invece eternamente pronto a rendergli giustizia, accattivante nei modi, ammaliante e avvolgente sempre e comunque.
“Vogliamo esprimerle -si legge nella motivazione ufficiale del Premio Curcio a Rino Barillari- le nostre più sincere congratulazioni e la nostra ammirazione per questo significativo traguardo, aggiuntivo rispetto ai tanti da Lei già raggiunti”.
Il Premio Armando Curcio per la Carriera è ormai arrivato alla XIX edizione, Premio -vi ricordo- fondato dall’editore, giornalista, scrittore, commediografo, Armando Curcio, ha ottenuto un importante encomio da parte della Presidenza della Repubblica e da parte del Senato, ha raccolto inoltre il patrocinio del MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) dell’ANP (Associazione dirigenti ed alte professionalità della scuola), dell’A.GE (Associazione genitori per la scuola). Del Premio Armando Curcio, sono stati insignite tante donne e uomini del mondo del giornalismo, della cultura, delle imprese, della scuola, del cinema, del teatro; tra i tanti Maurizio Costanzo, Rita Levi Montalcini, Piero Angela, Arrigo Petacco, Mariangela Melato, Emanuele Severino e tante altre eccellenze che, nell’arco della propria carriera, si sono attivate per promuovere, con le loro iniziative, la crescita culturale delle giovani generazioni.