Addio ad Aldo Falivena. Un grande della tv che ha reso grande la tv .
E’ venuto a mancare oggi a mezzogiorno Aldo Falivena, giornalista, scrittore, divulgatore e docente universitario.
(Prima Pagina News)
Lunedì 22 Novembre 2021
Roma - 22 nov 2021 (Prima Pagina News)
E’ venuto a mancare oggi a mezzogiorno Aldo Falivena, giornalista, scrittore, divulgatore e docente universitario.
di Angiolino Lonardi

Falivena opera per un lungo tratta nella Rai che accompagnava la ricostruzione e la crescita dell’Italia. Curioso, attento, innovatore.

L’insieme di queste caratteristiche lo hanno reso protagonista per molti anni dei migliori format televisivi, informativi, formativi e divulgativi. Il sodalizio con Enzi Biagi , conosciuto in America in un soggiorno di studio, lo porta a Milano al settimanale Epoca. Con Gaetano Alfetra lavora al Corriere d’Informazione. Questi gli inizi. A distanza di qualche anno la svolta: dalla carta stampata alla televisione.

Nel 1961 Enzo Biagi si trasferisce a Roma per dirigere il telegiornale e designa Falivena come caporedattore di RT, il primo rotocalco della Rai-Tv. In seguito, dal 1964 al 1966, nella televisione di Ettore Bernabei, è chiamato alla responsabilità di TV-7 , il settimanale giornalistico di cronaca e costume ,allora della RAI, oggi del Tg1.

Nel 1968 il volto di Falivena entra nelle case degli italiani come personaggio televisivo con il programma FACCIA A FACCIA da lui ideato e condotto. Milioni di spettatori sanciscono il successo del programma in cui il pubblico, per la prima volta, è chiamato ad interagire in diretta con politici nazionali, pubblici amministratori, illustri primari, magistrati. A luglio del 1969, già responsabile dei servizi speciali, è chiamato a coordinare fiction e news per la trasmissione NIENTE COME PRIM , la non stop di 28 ore per l’allunaggio dell’uomo sulla Luna.

La sensibilità sociale lo porta a proporre e realizzare inchieste filmate sul mondo degli anziani e sui malati di mente. Meridionalista per nascita ed anche per cultura, rivisita il Mezzogiorno d’Italia attraverso Gente del Sud ,sulla scorta e gli studi di grandi meridionalisti: da Guido Dorso a Gaetano Salvemini, da Giustino Fortunato a Luigi Sturzo. Per due anni si occupa di spettacolo e di coproduzioni televisive.

A lui si debbono il primo serial italiano La Famiglia Benvenuti, la serie monografica Storie Vere, I Tre Moschettieri in coproduzione con la Francia e l’idea da cui nacque il progetto dell’Odissea.

Ritornato al settore giornalistico fu responsabile di Galleria e di Reporter, settimanali del TG-2. Quanto alla capacità di imprimere innovazione alla narrazione tv,fu suo lo schema del dibattito politico che dal 1976 segnò la programmazione Rai: su una poltrona girevole al centro dello studio televisivo in un’atmosfera da RING (questo il nome della trasmissione) fece sedere alternativamente Andreotti, Craxi, Berlinguer, Zaccagnini e nove giornalisti in circolo vincolati alla rapidità delle domande.

Nel 1978 il Ring nazionale divenne un RING INTERNAZIONALE e mette al centro del “quadrato” premier e personaggi di spicco del mondo, andando a dialogare con Sadat, Gheddafi, Begin, Arafat e capire le ragioni del conflitto che, ora come allora, segna tragicamente il Mediterraneo. C’è anche il Giro d’Italia trai suoi programmi di approfondimento. Più recentemente ha realizzato realizza alcune “serate a soggetto” su il Dopo Vermicino, sulla Droga, sui Trapianti (con Christiaan Barnard) per la struttura di Angelo Guglielmi.

Nel 1984 Biagio Agnes e Sergio Zavoli - direttore generale e presidente della Rai di allora – lo chiamano a dirigere il TV-Radiocorriere e la struttura editoriale Rai che allora editava anche Moda e King.. Ha lasciato la Rai, nel 1995, chiamato alla presidenza del C.O.R.E.R.A.T (Comitato Regionale per le Televisioni della Regione Lazio). Infine l’insegnamento universitario ( a partire dal 2006).

E’ tornato negli ultimi anni della sua vita ad occuparsi degli anziani su cui avevo speso energia nel pieno della sua capacità di programmazione tv, rilanciando e portando a 300 mila copie il mensile della terza età 50 e più. Esattamente dieci anni or sono. Prima di dedicarsi interamente agli studi e alla sua famiglia

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