Andrea Covotta, nel suo libro De Gasperi, Fanfani, Moro, Mattarella, Bachelet, Ruffilli.

Uno straordinario  inno alla democrazia di questo nostro Paese,un saggio sulla storia della Repubblica da non perdere, e che ricostruisce nei dettagli e con la passione del grande cronista quale l’autore è una delle stagioni più cupe e più violente della storia del Paese. Se avete voglia di capire finalmente cos’è un leader politico, che cosa si muove dietro un sistema di leadership e come è cresciuta la nostra democrazia, allora vi consiglio di leggere l’ultimo saggio di Andrea Covotta.

di Pino Nano
Martedì 28 Settembre 2021
Roma - 28 set 2021 (Prima Pagina News)

Uno straordinario  inno alla democrazia di questo nostro Paese,un saggio sulla storia della Repubblica da non perdere, e che ricostruisce nei dettagli e con la passione del grande cronista quale l’autore è una delle stagioni più cupe e più violente della storia del Paese. Se avete voglia di capire finalmente cos’è un leader politico, che cosa si muove dietro un sistema di leadership e come è cresciuta la nostra democrazia, allora vi consiglio di leggere l’ultimo saggio di Andrea Covotta.

L’ultimo libro del giornalista parlamentare Andrea Covotta è una straordinaria lezione accademica di democrazia e di storia costituzionale, che andrebbe spiegata e diffusa tra gli studenti delle nostre università perché racconta, con una passione da vecchio e impenitente alfiere della democrazia, una delle stagioni più violente della storia contemporanea.

I costruttori di equilibri politici. Dalla repubblica dei partiti a quella dei leader” (La Bussola Edizioni), è la storia politica italiana del dopoguerra analizzata dal grande giornalista RAI attraverso la lungimirante visione di alcune personalità che hanno costruito gli equilibri politici del nostro Paese.

Dopo la caduta del fascismo -spiega Andrea Covotta, con estrema lucidità e con una analisi storica da vecchio topo di biblioteca- “la crescita dell'Italia si è realizzata prima con l'esperienza del centrismo degasperiano e poi con il centrosinistra guidato da Fanfani e Moro. Fasi politiche che hanno accompagnato lo sviluppo sociale ed economico e restituito al Paese una credibilità internazionale”. È la sua una lettura, con luci e ombre, che parte proprio da De Gasperi e Moro e prosegue narrando la storia dei loro eredi migliori: Piersanti Mattarella, Vittorio Bachelet e Roberto Ruffilli, vittime della mafia o del terrorismo.

“Riannodare il filo di quegli eventi mettendoli in analogia col periodo attuale, caratterizzato da una eccessiva personalizzazione e con il passaggio dalla rappresentanza alla rappresentazione. Metaforicamente, quindi, si può dire- sottolinea l’autore- che la politica dell'equilibrio e della mediazione sia rimasta chiusa all'interno del bagagliaio di una Renault 4 rossa”.

Coinvolgente, a tratti emozionante, assolutamente vivo e palpitante questo saggio di Covotta che riscopre in lui un “rispetto quasi sacro” per la politica con P maiuscola, e soprattutto per i Padri della Repubblica.

Ma impariamo a conoscere meglio l’autore, che sotto il profilo professionale viene d lontano. Nato a Roma nel 1965, giornalista professionista dal 1990, Andrea Covotta incomincia la carriera giornalistica alle Edizioni Locali, lavorando prima al Corriere dell'Umbria e in seguito nella redazione romana del gruppo. Viene assunto in RAI a tempo indeterminato nel maggio 1991 in qualità di "redattore" presso la Direzione Generale – Direzione Servizi Giornalistici e Programmi per l'Estero. Nel dicembre 1991 viene assegnato al Giornale Radio 2 e nel marzo 1995 gli viene attribuita la qualifica di "inviato speciale".

Nell'ottobre 1995 viene assegnato al TG2 e nell'ottobre 2000 gli viene attribuita la qualifica di Vice-Capo Redattore "ad personam". Dal 2006 segue l'attività in Italia e all'estero della Presidenza del Consiglio. Da giornalista politico parlamentare ha seguito i principali avvenimenti politici: dibattiti parlamentari, vertici tra capi di stato in ambito europeo ed internazionale, vertici Nato, G8 e G14 e riunioni del consiglio europeo di Bruxelles. Sempre al TG2, nell'agosto 2012 viene nominato responsabile della redazione "Interni", con il riconoscimento della qualifica di Capo Redattore. Dal maggio 2016 gli vengono affidate le funzioni di Vicedirettore della Testata RAI Giornale Radio e dall'ottobre dello stesso anno le funzioni di Vice Direttore del TG2. Nel settembre 2019 gli viene affidato l'incarico di Responsabile della Struttura RAI Quirinale.

Componente del direttivo dell'Associazione Stampa Parlamentare dal febbraio del 2012 ad aprile 2015. Autore di pubblicazioni, ha svolto inoltre attività di docenza nell'ambito del laboratorio radio televisivo - Master in Giornalismo - presso l'Università degli Studi della Basilicata.

Una storia professionale piena di riconoscimenti ufficiali e di successi di altissimo livello istituzionale che fanno di Andrea Covotta uno degli storici della Repubblica più attendibili e più onesti del momento. Grande giornalista e oggi anche grande saggista.


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I costruttori di equilibri politici. Dalla repubblica dei partiti a quella dei leader
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