Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
"L’obiettivo è riportare l’Italia al Mondiale, per noi e per il nostro calcio è fondamentale".
"L’obiettivo è riportare l’Italia al Mondiale, per noi e per il nostro calcio è fondamentale".
“Questo è un sogno che si avvera, spero di essere all’altezza. So che il compito non è facile ma di facile nella vita non c’è nulla”.
Così il nuovo tecnico della Nazionale Italiana di Calcio, Gennaro Gattuso, durante la conferenza stampa di presentazione all'Hotel Parco dei Principi di Roma.
“C’è da lavorare, da andare in giro e parlare coi giocatori per entrare nella loro testa. Sento dire da tanti anni che non c’è talento, ma io penso che i giocatori ci siano e dobbiamo solo metterli nella condizione di farli esprimere al massimo. L’obiettivo è riportare l’Italia al Mondiale, per noi e per il nostro calcio è fondamentale”, ha aggiunto "Ringhio".
“Spero di fare ciò che ha fatto Lippi: non dico alzare la Coppa al cielo, ma creare quell’alchimia nello spogliatoio. Spero di ricreare quel senso di appartenenza, voglio vedere giocatori che arrivano a Coverciano col sorriso, che stanno bene”, ha detto ancora il neo tecnico azzurro.
“Devo riuscire a interagire coi giocatori in maniera corretta, i tempi sono cambiati e bisogna essere bravi a entrare nella loro testa, nel modo giusto. Non dobbiamo pensare che loro devono cambiare, siamo noi a dovergli andare incontro”.
“A Buffon e Gravina ho chiesto che anche chi non sta benissimo deve restare a Coverciano se è convocato, abbiamo tutto per gestire i giocatori, tutti gli strumenti. Dobbiamo fare così se vogliamo essere credibili e non creare delle scuse o precedenti”, ha precisato il tecnico.
“Chi è convocato sta a Coverciano come si faceva ai miei tempi, poi se non guarisce torna al club di appartenenza. L’obiettivo è stare insieme più tempo possibile. Quando un giocatore gioca 50/60 partite all’anno, i dolorini ci sono sempre. Se io avessi dovuto ascoltare il mio fisico, penso che avrei giocato 50 partite in meno. Bisogna andare oltre, si stringono i denti quando si può”.
Al termine della conferenza stampa, Gattuso ha rilasciato un'intervista alla Rai: “Abbiamo tante motivazioni, bisogna prepararsi per far bene con la consapevolezza che non si può più sbagliare. Abbiamo giocatori importanti per le finali di Champions e le prestazioni che hanno fatto, per i campionati vinti, dobbiamo riuscire a tirare fuori il meglio da questi giocatori e creare una squadra unita che scende in campo con orgoglio e senza paura o timore degli avversari”, ha evidenziato.
“So che stare 7-8 giorni chiusi in un albergo non è il massimo, ma bisogna vivere questo momento con voglia di allenarsi in un certo modo, con il piacere di stare insieme. Dobbiamo dare ai giocatori il modo di vivere in maniera gioiosa i giorni di ritiro”, ha aggiunto.
Il tecnico ha poi fatto due dediche: la prima, che è professionale, va “a Gigi Riccio, il mio vice, da tanti anni lavoriamo insieme, abbiamo avuto tanti confronti, tante litigate, giornate incredibili, gioiose, è quello che mi ha sopportato in tutti questi anni, abbiamo un’amicizia incredibile, ma quando lavoriamo litighiamo sempre. La dedica a livello affettivo è per papà e mamma, è stata un’emozione vedere loro emozionarsi per la nomina”.
Per quanto riguarda la tattica, ha spiegato: “Come allenatore mi piace comandare il gioco, non cambia nulla il modulo a 3 o a 4, è importante stare nella metà campo avversaria, stressare le linee di gioco degli avversari, riuscire a trovare i movimenti giusti, conta dare un’identità e sapere come far male agli avversari”.