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Bella vittoria dei sardi al Sardegna Arena. I rossoblù trascinati da un Nainggolan superlativo battono il Torino 4-2 e ottengono la seconda vittoria consecutiva con sei punti in quattro giorni.
Bella vittoria dei sardi al Sardegna Arena. I rossoblù trascinati da un Nainggolan superlativo battono il Torino 4-2 e ottengono la seconda vittoria consecutiva con sei punti in quattro giorni.
Ancora a segno Simeone che realizza il suo terzo gol in tre partite. Gli uomini di Zenga raggiungono il Verona a quota 38 e si confermano in ripresa dopo la vittoria contro la Spal. La squadra sembra essere uscita dal tunnel negativo durato dodici partite e quattro sconfitte consecutive. Simeone e Joao Pedro hanno ripreso a segnare e il centrocampo, con Rog e Nandez in mediana e uno straordinario Nainggolan, oggi in campo con grande coraggio dopo un infortunio muscolare e autore di un bellissimo gol, ha ritrovato gli equilibri e la forza giusta per macinare gioco, creare occasioni, fare gol ed evitare un super lavoro alla difesa e al portiere di turno.
Zenga sembra essere entrato in sintonia con i giocatori più importanti e di spessore ai quali ha consegnato le chiavi del gioco e dello spogliatoio. L’ex portiere della nazionale ha messo d’accordo Olsen e Cragno, che si alterneranno fino alla fine del campionato, visto che si giocherà ogni tre giorni, e ha dimostrato di avere coraggio nell’affidare la difesa a due giovanissimi come il 2000 Walukiewicz e far debuttare il centrale difensivo della primavera, il 2001 Andrea Carboni, affianco a Ceppitelli e lo stesso Cragno tra i pali.
Ha rilanciato sulla corsia destra Mattiello, oggetto misterioso per Maran, rinunciato ad un regista di ruolo, con Cigarini in panchina, e puntato sul 3-5-2 , affidando a Raja Nainggolan compiti da vero leader e trascinatore a tutto campo in appoggio alle punte. E stasera si è rivisto uno spirito di squadra che sembrava facesse parte del libro dei ricordi. Vittoria chiama vittoria ed era importante riprendere a giocare con entusiasmo e con quella leggerezza che aveva regalato il quarto posto e una striscia positiva di tredici gare consecutive.
Dopo Lecce qualcosa si era rotto, da 2-0 a 2-2, con lunga squalifica di Olsen, e la sconfitta interna con la Lazio, subita in tre minuti, dopo essere passati in vantaggio e fallito tre gol già fatti, nei sette minuti di un recupero infinito ormai entrato nella storia e concesso dall’arbitro Maresca senza un motivo logico. Un periodo negativo mascherato dalla vittoria ottenuta con un gol di Cerri negli ultimi minuti in casa contro la Sampdoria di Ranieri. Poi qualche pareggio e una striscia di sconfitte che avevano dato il colpo di grazia definitivo a Maran e spento l’entusiasmo in un gruppo e una squadra che aveva sorpreso tutti.
Ma ora il Cagliari sembra essersi sbloccato. E che la ruota avesse ripreso a girare per il verso giusto lo si era capito a Ferrara quando negli ultimi minuti di recupero, ad una parata decisiva di Olsen su Cerri, era seguito il gol vittoria di Simeone.
Nel primo tempo, per venti minuti, si è rivisto il Cagliari che aveva incantato tutti ad inizio stagione. Un segnale importante che rilancia le ambizioni del gruppo in ottica europea.
E questa vittoria potrebbe essere davvero la svolta per ritrovare entusiasmo e quelle certezze che avevano reso forte e consapevole il gruppo. A fare la differenza è sempre e comunque il centrocampo dove non mancano alternative di qualità. Con cinque cambi ci sarà spazio per tutti e questo aiuterà il tecnico a tenere sulla corda l’organico ed evitare i musi lunghi. Unica nota stonata per Ionita decisamente in ritardo di condizione e fuori dal gioco. Per il moldavo c’è l’alibi di non essere utilizzato nel suo vero ruolo. Ma oggi è festa per tutti. Ad aprire i giochi ci ha pensato Nandez, con un bellissimo gol al volo, su respinta corta dalla difesa granata.
Poi Simeone su cross di Lykogiannis. Il primo tempo si è chiuso 2-0. Nella ripresa palla al centro e per il Torino è subito notte. Nainggolan con un sinistro millimetrico, da fuori area, batte Sirigu e corona la sua ottima prestazione con un gol che potrebbe mettere fine alla gara. Ma non sarà così. Il centrocampista dopo qualche minuto ormai stremato lascia il posto a Cigarini e per il Cagliari inizia un momento di confusione.
Anche Ionita prende il posto di Mattiello già ammonito. Dopo il 3-0 il Torino reagisce e con qualche cambio azzeccato butta nella mischia tutte le sue energie e crea scompiglio con l’inserimento di Ansaldi.
I granata si portano sul 2-3 e sognano la rimonta. Il Cagliari cala fisicamente, si abbassa troppo e concede campo. Zenga corregge la posizione di Nandez che si riprende la corsia e imbavaglia l’esterno granata. La pressione del Torino si infrange sul muro difensivo dei rossoblù. Alla fine Joao Pedro chiude ogni discorso su calcio di rigore concesso dall’arbitro Mariani per un fallo su Pellegrini. È una vittoria preziosa che va oltre il risultato.
Il brasiliano trasforma e raggiunge quota 17 gol. Una cifra che aveva raggiunto nel passato solo Gigi Riva. La squadra sembra avere riacquistato morale, fiducia e quelle certezze necessarie per alimentare un nuovo entusiasmo e lottare in alta quota con l’ambizione di un posto al sole in Europa.
Il modo migliore per giocare le proprie carte in un mini torneo estivo che può riservare molte sorprese e non terminare il campionato nell’anonimato. Mercoledì trasferta a Bologna per tentare una nuova impresa. Stavolta saranno le motivazioni e la qualità dei singoli a fare la differenza. La salvezza è ormai nel cassetto e la testa più leggera e libera da particolari pressioni. Provarci non costa niente.