Il Caso-Donzelli Cospito, all'estero sorridono, Rocco Turi "Ma da che parte sta la sinistra. Qualcuno ce lo dica per favore".
Come leggono all'estero gli intellettuali italiani la vicenda Donzelli-Cospito? Come viene giudicato l'atteggiamento del PD rispetto alla denuncia coraggiosa di Donzelli? Lo abbiamo chiesto al sociologo scrittore Rocco Turi.
di Rocco Turi
Mercoledì 01 Febbraio 2023
Roma - 01 feb 2023 (Prima Pagina News)
Come leggono all'estero gli intellettuali italiani la vicenda Donzelli-Cospito? Come viene giudicato l'atteggiamento del PD rispetto alla denuncia coraggiosa di Donzelli? Lo abbiamo chiesto al sociologo scrittore Rocco Turi.
Le parole dell’onorevole Giovanni Donzelli in Parlamento hanno scatenato un putiferio, ma cosa avrà mai detto di tanto grave il Vice presidente del Copasir?

Ecco: “Cospito è un’influenzer che sta utilizzando la mafia per far cedere lo Stato sul 41 bis”, ma non solo; cosa più “grave” sarebbe la rivelazione di Donzelli relativa all’incontro dell’anarchico Alfredo Cospito con i piddini Serracchiani, Verini, Lai e Orlando che, in qualità di parlamentari, essendo liberi di entrare nelle carceri italiane, il 12 gennaio 2023 sarebbero andati a incoraggiarlo nella sua battaglia.

Ma Donzelli ha ancora dichiarato: “voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei criminali”.

Accusato dal Pd per aver violato un segreto, il deputato di Fratelli d’Italia ha accettato volentieri di sottoporsi alla valutazione del giurì d’onore. Sorvolando sulla coincidenza dei cento giorni del Governo Meloni con i cento giorni dello sciopero della fame dell’anarchico, ma anche sorvolando sul dibattito se ciò che ha dichiarato Donzelli fosse realmente un segreto, la domanda alla quale bisognerebbe rispondere è ben precisa: Quale motivo ha fatto sì che i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando decidessero di recarsi in carcere a parlare con Alfredo Cospito?

Nella bagarre scoppiata in Parlamento il Pd non ha dato alcuna spiegazione, ma ha fatto assurgere ad esercizio politico l’istituzione delle “scuse” che è pratica di chi non è in grado di dare adeguate risposte.

Infatti, Beppe Provenzano ha tergiversato accusando Donzelli di “sporcare un momento di grande unità che il Parlamento ha il dovere di costruire sui temi di lotta alla mafia, ci sono molte ragioni per le quali potremmo invitare Donzelli a vergognarsi… il suo intervento non c’entra nulla con l’articolo uno della proposta di legge che stiamo esaminando… sta sporcando la profonda unità che stiamo cercando di costruire sui temi della lotta alla mafia”.

Lo stesso Enrico Letta ha parlato di “intervento fuori luogo da parte di Donzelli, credo serva rispetto in quest’aula verso di noi, noi vi rispettiamo e ci aspettiamo che voi rispettiate noi”.

Ma Tommaso Foti, per FdI, risponde che “alcuni elementi di inquietudine di Donzelli dovrebbero essere di tutta l’aula, ovvero la saldatura tra mafia ed eversione politica. Non si può confondere la situazione di salute di un detenuto con il 41 bis che è tutt’altra materia. Chi gioca sulle due materie vuole confondere le acque”.

Ma a quale scopo i parlamentari del Pd sono andati a parlare con Alfredo Cospito?

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