La situazione nella Striscia di Gaza è ora sotto il controllo di Hamas e delle Brigate Izzeddin al Qassam. Ad annunciarlo, durante una conferenza stampa a Beirut, è il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan.
"Hamas e le Brigate Izzeddin al Qassam hanno il controllo della situazione operativa e di combattimento nella Striscia di Gaza e rispondono agli attacchi del nemico 24 ore su 24, seguendo i piani di difesa preparati attentamente", dice.
Intanto, le Idf (Forze di Difesa israeliane) hanno fatto sapere di aver preso il controllo di diversi edifici di Hamas a nei quartieri di Sheikh Ijlin e Rimal a Gaza City, insieme con la brigata di fanteria Golani. Tra gli edifici di cui hanno preso il controllo ci sono il parlamento, gli uffici governativi e la sede della polizia.
Le Idf hanno anche preso il controllo dell'abitazione del governatore a Gaza, dove c'erano gli uffici del braccio militare e della polizia di Hamas, gli uffici dell'intelligence e altri siti, utilizzati per preparare l'attacco avvenuto il 7 ottobre.
Posti sotto il controllo dell'Idf anche la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Gaza, che “serviva come istituto per la produzione e lo sviluppo di armi”, e una struttura utilizzata come base per addestramenti, un centro di comando, sale per interrogatori e celle detentive.
Secondo quanto ha fatto sapere una fonte al Washington Post, Israele e Hamas sono vicine ad un accordo, in merito al rilascio di decine di ostaggi, tra donne e bambini. L'annuncio dell'accordo potrebbe avvenire nei prossimi giorni. “Le linee generali dell’accordo sono concordate”, aggiunge la fonte. Hamas potrebbe liberare 100 ostaggi, in cambio della liberazione di alcuni palestinesi, donne e bambini, prigionieri nelle carceri israeliane (tra le 70 e le 120 persone).
Inoltre, Tel Aviv potrebbe dare il suo via libera ad un cessate il fuoco di 5 giorni, per permettere il trasferimento degli ostaggi e l'arrivo di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza.
Le Idf hanno fatto sapere che è morta la caporale Noa Marciano. La militare, 19 anni, era membro del battaglione 414 delle guardie di frontiera, ed era in servizio alla base di Nahal Oz, assaltata da Hamas il 7 ottobre. Il gruppo fondamentalista aveva diffuso un video della ragazza l'11 ottobre, mentre parlava di fronte alla telecamera. Di seguito, nel video compare il suo cadavere.
Secondo quanto fa sapere l'agenzia di stampa "Wafa", almeno 10 palestinesi sono morti all'alba di stamani, in un bombardamento israeliano a Khan Yunis, in cui sono stati colpiti due edifici residenziali. Nel raid molte persone sono rimaste ferite. In nottata, un altro bombardamento delle Idf ha colpito il centro di Jabalia, nel Nord della Striscia, uccidendo almeno 6 persone, dove è stato attaccato un palazzo abitato nelle vicinanze di una scuola. Molti i feriti, che sono stati portati all'ospedale indonesiano di Beit Lahia.
Nella serata di ieri, Jabalia è stata colpita da un altro raid delle Idf, in cui i soccorritori hanno recuperato almeno 31 cadaveri e moltissimi feriti.
Secondo quanto fa sapere il Ministero della Salute di Gaza, posto sotto il controllo di Hamas, i morti sono 11.240, di cui più di 4.600 bambini. La zona dell'ospedale Al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, è teatro di violenti scontri tra Hamas e le Idf. Stando alle autorità di Tel Aviv e a quanto fatto sapere da alcune fonti alla Cnn, sotto l'ospedale ci sarebbe una postazione di comando di Hamas, che inoltre farebbe uso del carburante inviato per permettere all'ospedale di funzionare. Nel frattempo, le interruzioni dell'elettricità all'interno della struttura, stanno portando alla morte molti feriti ricoverati nel reparto di terapia intensiva, e di molti neonati prematuri.
Per il Ministero della Sanità di Gaza, nell'ospedale sono morte 34 persone dall'11 novembre. Di queste, 27 erano ricoverate in terapia intensiva, e 7 erano neonati prematuri.
L'emittente televisiva Al Arabiya, inoltre, ha reso noto che le Idf hanno assediato la struttura, mentre i medici si sono rifiutati di evacuare, preoccupati per la possibile morte di 700 pazienti a rischio, considerato che l'ospedale non dispone di un numero di ambulanze sufficiente a garantire il loro trasporto in altre strutture.
“Il problema non è il personale medico, ma sono le condizioni dei pazienti”, precisa il direttore generale del Ministero della Sanità di Gaza, Munir al Bursh. “se restano" nell'ospedale di Al Shifa "muoiono, ma se sono trasportati altrove moriranno durante il tragitto", prosegue. “I medici finora hanno rifiutato di lasciare l’ospedale, mentre un gruppo di sfollati è già partito con le famiglie”. La partenza degli sfollati, però, è resa più difficoltosa dagli scontri che imperversano fuori dall'ospedale.
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