Sono in corso fughe di gas dai gasdotti Nord Stream 1 e 2. Lo ha reso noto il governo della Danimarca, che ha annunciato l'innalzamento del suo stato d'allerta sulle infrastrutture energetiche.
Il gasdotto, fa sapere Nord Stream, ripreso da Bloomberg, ha subito danni "senza precedenti" su tre linee, "è impossibile in questo momento stimare la tempistica per la ripresa delle operazioni di ripristino" della struttura.
Nella giornata di ieri si è verificata una riduzione della pressione su due linee, e le autorità di Svezia e Danimarca avevano riscontrato perdite nel Mar Baltico, nelle vicinanze della rotta del Nord Stream.
"Le fughe di gas dal Nord Stream sono sotto indagine, i primi report indicano che siano state causate da un attacco ma sono solo le prime notizie". Così il Segretario di Stato americano, Anthony Blinken, durante una conferenza stampa congiunta a Washington con il Ministro indiano degli Esteri, Subrahmanyam Jaishankar. "Nei prossimi mesi dobbiamo lavorare per mettere fine alla dipendenza energetica dell'Europa dalla Russia", evidenzia.
I danni arrecati ai gasdotti hanno determinato un innalzamento del prezzo del gas: a meno di trenta minuti dalla chiusura, le contrattazioni ad Amsterdam hanno raggiunto i 207 euro per megawattora, in rialzo del 195%.
Il gas fuoriuscito, inoltre, sta provocando un danno ambientale: secondo quanto reso noto dall'Esercito danese, attualmente sta ribollendo nel Mar Baltico, agitando aree per un diametro che va dai 200 ai 1.000 metri.
Nella giornata di ieri, le stazioni sismiche di Svezia e Danimarca hanno riscontrato esplosioni sottomarine molto forti, verificatesi nella stessa zona delle perdite. Lo ha reso noto l'emittente svedese Svt. "Non c'è dubbio che si tratti di esplosioni", ha dichiarato Björn Lund, professore di sismologia presso lo Swedish National Sismic Network. La prima esplosione si è verificata nella nottata di lunedì, alle ore 02:03, mentre la seconda è avvenuta in serata, alle ore 19:04. L'amministrazione marittima ha diramato due avvisi di fughe di gas, alle 13.52 e alle 20.41.
"La 'fuga di gas' dal Nord Stream 1 non è altro che un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione nei confronti dell'Ue. La Russia vuole destabilizzare la situazione economica in Europa e provocare il panico pre-inverno". Così, in un tweet, Mykhailo Podolyak, consigliere del Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky. "La migliore risposta e investimento per la sicurezza" è fornire "carri armati all'Ucraina. Soprattutto quelli tedeschi...".
L'Italia e altri 12 Stati europei chiedono all'Ue di applicare il price cap sul gas a tutte le transazioni: "Il price cap, chiesto sin dall'inizio da un numero sempre crescente di Stati Ue, è l'unica misura che aiuterà ogni Paese a mitigare la pressione inflazionistica, gestire le aspettative, fornire un quadro in caso di potenziali interruzioni dell'approvvigionamento e limitare gli extraprofitti del settore", recita un messaggio firmato da Italia, Spagna, Polonia, Grecia, Belgio, Malta, Lituania, Lettonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Romania. "Il tetto - prosegue - dovrebbe essere applicato a tutte le transazioni" e "non limitato all'import da giurisdizioni specifiche".
"La Commissione è stata informata di tre fughe di gas, due nel Nord Stream 1 e uno nel Nord Stream 2". Così Tim McPhie, portavoce della Commissione Ue. L'esecutivo comunitario, precisa, sta controllando la situazione, e "non c'è alcun impatto sulla sicurezza".
In merito all'ipotesi che i due gasdotti siano stati sabotati, prosegue, "è prematuro speculare" sulle origini delle fughe. Per quanto riguarda l'Italia, la piattaforma europea per il gas segnala che lo stoccaggio italiano è pari a quasi il 90%: stamani è stato immagazzinato gas per 173,36 TWh, cioè l'89,62% della capacità totale. In Europa, invece, sono stati stoccati 976,95 TWh, per un riempimento medio pari all'87,73%.
E' improbabile che le fughe di gas siano dovute al caso, mentre un sabotaggio - attualmente l'ipotesi più accreditata presso gli esperti - avrebbe potuto essere messo in atto solamente da funzionari statali, tramite sommergibili o sommozzatori in forze alla Marina Militare. Lo riferisce il Tagesspiegel, riguardo ai danni subiti dai due gasdotti. Attualmente, l'origine del calo di pressione è sotto indagine da parte della Marina danese e degli uomini della sicurezza tedesca. "La nostra fantasia non riesce a trovare uno scenario diverso dall'ipotesi di un attacco mirato", dichiara una fonte, ripresa dal Tagesspiegel. "Tutto fa pensare che non sia stato un caso".
Sempre stando a quanto riferisce il quotidiano tedesco, attualmente si sta discutendo su due ipotesi primarie: a causare la perdita di gas potrebbe essere stato un attacco compiuto dall'Ucraina o da uno Stato alleato di Kiev, o un'operazione condotta da Mosca sotto falsa bandiera, in modo da aumentare lo stato di insicurezza e far salire il prezzo del gas.
Per il Cremlino, la riduzione della pressione del gas sui condotti di Nord Stream, è "una situazione senza precedenti che richiede un'indagine urgente". Così il portavoce Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass. Non è escluso, prosegue Peskov, che "la distruzione delle linee del gasdotto Nord Stream possa essere il risultato di un sabotaggio", e "l'emergenza sulle linee del Nord Stream è un problema che riguarda la sicurezza energetica dell'intero continente".
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