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E’ guerra aperta ormai, e anche dura, tra il capogruppo della Lega nella Commissione Parlamentare di Vigilanza, on Paolo Tiramani e il management della RAI, per via del concorso indetto dall’Azienda di Stato per stabilizzare centinaia di dipendenti che hanno prestato la propria opera nei programmi del servizio pubblico.
E’ guerra aperta ormai, e anche dura, tra il capogruppo della Lega nella Commissione Parlamentare di Vigilanza, on Paolo Tiramani e il management della RAI, per via del concorso indetto dall’Azienda di Stato per stabilizzare centinaia di dipendenti che hanno prestato la propria opera nei programmi del servizio pubblico.
Non tutto per la verità è così chiaro come qualcuno intenderebbe invece far credere. La parola d’ordine è “Sospendere il concorso per la stabilizzazione dei precari Rai per verificarne alcune criticità presenti nel bando”. L’on. Paolo Tiramani, non conosce nessuna mediazione, e sull’argomento “Concorsone RAI” va giù pesante contro la TV di Stato: “L’aspetto principale che io rivendico in maniera forte e determinante è che l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti RAI, insieme alla Rai, Risorse Umane, abbiano permesso questa convenzione e questo accordo che consente a chi è esterno alla Rai di partecipare ad un bando di stabilizzazione.
Questi signori avranno pure maturato dei diritti, ma il diritto al lavoro lo avranno maturato non con la Rai ma con le società esterne alla Rai con cui hanno prestato la propria attività e la propria opera, penso ai dipendenti della Endemol per esempio e non solo a loro, costoro di certo non hanno maturato nessun diritto alla stabilizzazione da parte della Rai.
Quindi è proprio questa la prima cosa che in punta di diritto chiederemo al Capo del personale e da cui ci aspettiamo risposte precise e certe. Paolo Tiramani non le manda a dire le cose che pensa e con il suo piglio tradizionale, da grande conoscitore del pianeta Rai, precisa che la Lega chiederà formalmente e ufficialmente di “rivedere il bando per il concorso pubblico finalizzato alla contrattualizzazione di 250 professionisti precari che svolgono attività giornalistica all'interno della Rai, inserendo nel "perimetro" delle trasmissioni a contenuto informativo quelle trasmissioni, come Linea Verde, Linea Bianca, Linea Blu, Ulisse - Il piacere della scoperta, Superquark, Isoradio e pubblica utilità, ma ce ne sono delle altre, prodotte all'interno della Rai, come previsto nell'accordo inizialmente stipulato tra Rai, Usigrai e Fnsi, che ad oggi risultano escluse e tenendo conto, ai fini della selezione, dello storico Rai dei giornalisti delle reti, sia in termini di anni lavorativi sia riguardo alle mansioni svolte, e della ricostruzione della carriera degli aventi titolo”.
Qui è in ballo la credibilità dell’Azienda di Stato, ma è in ballo anche la difesa del diritto al lavoro di chi realmente ha prestato la propria opera al servizio esclusivo della Rai e non di altri. “A destare perplessità, in particolare, è la circostanza che alcuni precari che hanno contratti con la Rai non possono partecipare al concorso, venendo esclusi a beneficio di giornalisti che hanno, invece, contratti con aziende esterne”.
Paolo Tiramani manda a dire all’AD della RAI che fior di legali e di giuslavoristi confermano come buona la “nostra tesi”, che questo non è un attacco all’Azienda, ma è solo il tentativo di correggere un guasto prodotto forse dal sistema e riportare giustizia in difesa di chi realmente ha lavorato per anni in Rai.
La Commissione Parlamentare di Vigilanza ha deciso quindi di dare mandato al presidente Alberto Barachini di convocare il direttore Risorse umane e Organizzazione, avvocato Felice Ventura, per chiedere chiarimenti sul tema. L'audizione dovrebbe avvenire martedì prossimo. Il segretario della Bicamerale Michele Anzaldi (Italia Viva) ha anche proposto di convocare il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Verna.
La risoluzione dovrebbe essere discussa in tempi rapidi perché il 15 gennaio, a meno di rinvii, è previsto l'avvio del concorso. La Commissione di Vigilanza ha inoltre deciso di chiedere chiarimenti alla Rai sull'applicazione della risoluzione contro i conflitti di interessi di agenti e artisti.
All'unanimità é stato dato mandato a Barachini di scrivere all’amministratore delegato Fabrizio Salini, che proprio in commissione aveva annunciato l'entrata in vigore di un nuovo regolamento a partire dal primo gennaio.
Quanto alle dichiarazioni rese dal deputato dei 5 Stelle on. Carelli, Paolo Tiramani aggiunge: “Carelli ha detto che non dobbiamo occuparci di queste cose, e che dobbiamo volare alto.
Ho risposto a Carelli a muso duro spiegando a lui, e non solo a lui, che il bando di stabilizzazione così come è stato concepito non è regolare e che ignorando questi problemi come lui vorrebbe che noi facessimo non faremmo certo gli interessi della Rai. Questo problema non poteva non finire all’ordine del giorno della Vigilanza Rai, e su questo saremo categorici fino in fondo”.