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Una donna forte, tenace, che non ha paura degli stereotipi e che accompagna il telespettatore alla scoperta di quel che accade nel mondo, raccontando tutto in maniera diretta e senza fronzoli. È lei, Josephine Alessio, conduttrice del primo tg mattutino in onda a reti unificate su Rai News, Rai 1 e Rai 3, la vincitrice del Premio Semplicemente Donna 2023 per l'Informazione, consegnatole al Teatro "Mario Spina" di Castiglion Fiorentino (Ar).
- Cosa significa, per te, ricevere questo premio?
“Ogni riconoscimento ha un grande valore, perché dà maggiore senso alla mia vita professionale. Credo nella mission del servizio pubblico e sono onorata di farne parte. Il turno di lavoro che ho scelto comporta tanti sacrifici, una vita spartana ma l' affetto delle persone mi ricompensa, mi rinvigorisce, infatti gli dico sempre: "Siete la mia forza".
- Quindi, per citare una tua frase, sei “un’amica che accompagna i telespettatori nella scoperta del mondo”.
“Assolutamente, perchè in una rete all-news abbiamo il dovere di accompagnare il telespettatore nell’evoluzione della notizia, attimo dopo attimo, e lo aiutiamo ad ‘entrare dentro le news’ in tempo reale. E' un lavoro avvincente, sempre diverso, anche noi scopriamo a volte gli sviluppi degli eventi insieme a loro. Il nostro ruolo è fondamentale”.
- In questi giorni si raccontano eventi gravi come l’omicidio di Giulia Cecchettin, che segue a tanti altri, tra cui quelli di Giulia Tramontano a Senago e della poliziotta a Roma. Secondo te, il fenomeno della violenza contro le donne può essere fermato in qualche modo?
“La violenza sulle donne è una grande piaga sociale e tutti abbiamo il dovere di occuparcene ogni giorno e non solo nel periodo della giornata internazionale contro la violenza di genere o quando efferati fatti di cronaca ci impongono di riflettere. Le leggi sono state inasprite e questo già può essere un inizio ma bisogna finanziare maggiormente i centri antiviolenza, perchè ci sono tante donne che non denunciano perché non sanno dove andare, si sentono sole, abbandonate a loro stesse, specialmente se hanno figli piccoli. Altro capitolo sono i giovani che hanno bisogno di recuperare la loro identità, i loro sogni. Dipendono troppo dai cellulari, dai social, preferiscono mandarsi un vocale, piuttosto che incontrare gli amici e chiacchierare. Mi rendo conto che stare dietro ad uno smartphone fa sentire più protetti e forti, il dialogo de visu invece comporta un confronto diretto, non si puo' cancellare un amico con un click. La famiglia, la scuola poi devono recuperare quell'autorevolezza di un tempo, rappresentare un baluardo inespugnabile per i ragazzi. Dobbiamo diventare dei punti di riferimento certi, farli sentire al centro delle nostre attenzioni in una società dove tutti pensano solo a "correre". Le nuove generazioni sono il futuro, la nostra speranza...ho fiducia in loro e sono convinta che con l' aiuto di tutti, potranno riscrivere una nuova e bella pagina di storia, basata sull' educazione, gentilezza e solidarietà.
- E le donne che subiscono violenze devono trovare il coraggio per rompere il guscio della paura.
“Certo, hanno il dovere di farlo, altrimenti ne restano vittime. In primis, bisogna denunciare ma anche avere il coraggio di urlare, uscire allo scoperto senza vergogna e chiedere aiuto. Telefonare alle associazioni e ai numeri dedicati come il 1522. Devono fare rumore, unirsi, fare rete se si vuole un futuro migliore. Bisogna reagire quando si subiscono atteggiamenti non consoni ad un sentimento nobile come l' amore.."l'amore non umilia, non offende, non controlla, non violenta, non uccide". Quest’anno, sono già 106 le vittime uccise nell'ambito domestico da ex mariti, compagni, fidanzati... Quante ancora?
- Parlando di pari opportunità, invece, il lavoro di giornalista è tanto affascinante quanto duro e mascolino: cosa consiglieresti alle ragazze che vogliono intraprendere la carriera giornalistica?
“Di puntare su qualità, studio e preparazione. Perché è facile soffermarsi sull'aspetto fisico ma deve emergere altro, la sostanza della persona, il suo bagaglio culturale e di esperienze. Suggerisco di armarsi di santa pazienza e lottare per i propri sogni. Le donne solitamente devono faticare il doppio per dimostrare che sono all'altezza. Spero che questa sottocultura vada a scemare, perchè dietro ci sono professioniste che lavorano sodo, fanno sacrifici, studiano tanto. E se i "signori uomini" non lo capiscono, ci pensiamo noi..
- Cos’è, per te, il giornalismo?
"La mia ragion d'essere...in passato ho sacrificato la vita privata per realizzare il mio sogno e alla fine ci sono riuscita. Non mi sono mai distratta e quando punto ad un obiettivo, lo devo raggiungere. Ci metto tutta me stessa, poi non è detto che ci riesca, ma provo, volere è potere. Per cui, consiglio sempre a tutti i ragazzi di capire, innanzitutto, quale potrebbe essere la loro ambizione, e se hanno le attitudini ed una preparazione idonea, avanti tutta!
- Quindi, non mollare mai.
“Mai, altrimenti la vita cosa è? Un encefalogramma piatto e a me non piace. Sono una persona che cerca stimoli. Di ostacoli ce ne sono tanti ma guai ad arrendersi anche di fronte alle cosiddette "porte in faccia". Ci vuole tanta determinazione, caparbietà e ogni piccola soddisfazione ti sprona a continuare. E quando ci riesci ti senti libera, hai fatto goal, hai realizzato il tuo sogno”.