Affascinante e Signora della politica, ecco la Jole Santelli che ho conosciuto io

Ecco il ricordo che di Jole Santelli, Presidente della Regione Calabria morta nel cuore della notte a Cosenza, ne fa uno dei cronisti politici più noti di Calabria

di Gregorio Corigliano
Giovedì 15 Ottobre 2020
Cosenza - 15 ott 2020 (Prima Pagina News)

Ecco il ricordo che di Jole Santelli, Presidente della Regione Calabria morta nel cuore della notte a Cosenza, ne fa uno dei cronisti politici più noti di Calabria

Dai giorni del batticuore ai giorni dell’ira. Il passo è stato breve. Sembravano del tutto superati. Da quando in piena campagna elettorale era senza voce a quando ha cominciato a svolgere le funzioni per le quali era stata chiamata dalla volontà della stragrande maggioranza dei cittadini calabresi.

Una brevissima parentesi, nella quale è racchiusa la vita – un soffio- di Iole Santelli. Una donna, una signora, un personaggio politico di spessore. Non avevo frequentazioni con lei (per la verità con pochi, adesso) dopo la grande abbuffata degli anni 90-2010. In quegli anni il mio telefonino dava sempre il segnale di occupato: erano a chiamarmi la gran parte degli esponenti politici regionali. Adesso, ovviamente, non più. Semmai sono io a chiamare, come la prima e ultima volta con Iole, di cui avevo il numero da quando lei era divenuta deputato per la prima volta. Erano anni ed anni che non la sentivo: tranne che ai convegni che Lei arricchiva con la Sua presenza e con i Suoi interventi, soprattutto da sottosegretario alla giustizia. Come quando a Palmi, concluse un dibattito su Cesare Beccaria ed il suo “Dei delitti e delle pene”.

Un successone per Lei che era alla prime esperienze da donna di governo, in una città che ospitava ed ospita il supercarcere, nel quale erano rinchiusi esponenti delle brigate rosse, tra cui Renato Curcio. Verso il quale espresse, con piccole riserve, tutte le critiche possibili, per il ruolo che aveva svolto con Mara Cagol, all’interno, di quella “associazione” che si sarebbe poi macchiata di orrendi crimini, tra cui il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro.

Poi non la sentii per anni, tranne rari incontri in aereo, ma avevo conservato il numero che Lei mi aveva dato.

L’ho chiamata all’indomani della elezione a Presidente della giunta regionale della Calabria. Non per farle gli auguri. L’ho chiamata perché, sapendo che era amica dell’ex presidente della Rai, Roberto Zaccaria, in occasione di uno spettacolo che aveva tenuto a Cosenza, Monica Guerritore, moglie di Zaccaria. L’avrei voluta invitare a cena, con entrambi.

Mi disse “non vengo, sono senza voce”. Infatti, si sentiva a mala pena. “Dimmi dove siete, comunque. Chissà”! Ci fece una sorpresa. Venne per salutare Roberto e Monica, di cui era altrettanto amica. Rimase con noi una ventina di minuti. Poi andò via. Ci rese felici: non capita tutti i giorni che un presidente di Regione sia Lei ad andare a salutare amici. Semmai accade il contrario. Ma lei era fatta così. Tra i primi a darmi la notizia, ieri mattina presto, è stato proprio Roberto Zaccaria, ironia della sorte. Avrei voluto rivederla, ma non è stato possibile per i Suoi impegni quotidiani.

Mi ha sempre risposto ai miei Whatsapp, però. “ “Ti faccio sapere, sono a Catanzaro lido, dove ho preso una casa in fitto, verrò presto a Cosenza.”

Non c’è mai stata la possibilità, però. Avrei voluto parlare con Lei, ma, evidentemente, era molto stanca, e onorava gli impegni più urgenti. Si era caricata sue spalle una fatica incommensurabile, anche per le Sue condizioni di salute, non certo ottime, come si sa da sempre. Appassionata, combattente, intelligente, generosa.

La Calabria ,votandola con convinzione, aveva fatto affidamento su di Lei per uscire dalle condizioni di difficoltà e di tanta precarietà, da sempre, Una donna appassionata, combattente, intelligente, generosa, come ha detto il suo amico, Berlusconi.

Al momento della elezione Le avevo mandato un tweet di Matteo Renzi. Lei mi ha risposto: “mi ha appena chiamato”.

E stamattina, il senatore fiorentino è stato tra i primi a esprimere il suo cordoglio.

Da tutte le parti politiche, anche da quelle di centro sinistra, pur nella diversità politica e di appartenenza, si è parlato di “tenacia e coraggio nell’affrontare tutte le sfide che la vita Le ha posto sul Suo cammino”. Ed è vero. La Calabria tutta si inchina di fronte a Te, combattente capace e di grande generosità, lo hanno anche rilevato il presidente della Repubblica Mattarella ed il presidente del Consiglio, Conte. Addio, Iole!


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