Giampiero Galeazzi, un anno senza di lui.

11 novembre 2022 alle ore 18,30 incontro in ricordo di Gian Piero Galeazzi che si terrà presso il Circolo Canottieri Roma Lungotevere Flaminio 39 - Roma. A  ricordare la scomparsa, del giornalista Giampiero Gaelazzi sarà il suo vecchio amico Jacopo Volpi.
Mentre il 12 novembre 2022 alle ore 15,30  ci sarà la REGATA Dl CANOTTAGGIO lungo il Fiume Tevere, che sarà il più bel regalo che si potesse fare a “uno dei più grandi cronisti sportivi del nostro tempo”, come afferma il collega e amico di Giampiero, Pierluigi Roesler Franz.

di Maurizio Pizzuto
Mercoledì 09 Novembre 2022
Roma - 09 nov 2022 (Prima Pagina News)

11 novembre 2022 alle ore 18,30 incontro in ricordo di Gian Piero Galeazzi che si terrà presso il Circolo Canottieri Roma Lungotevere Flaminio 39 - Roma. A  ricordare la scomparsa, del giornalista Giampiero Gaelazzi sarà il suo vecchio amico Jacopo Volpi.
Mentre il 12 novembre 2022 alle ore 15,30  ci sarà la REGATA Dl CANOTTAGGIO lungo il Fiume Tevere, che sarà il più bel regalo che si potesse fare a “uno dei più grandi cronisti sportivi del nostro tempo”, come afferma il collega e amico di Giampiero, Pierluigi Roesler Franz.

Memorabili le sue telecronache “in occasione delle medaglie d'oro nel canottaggio di Giuseppe e Carmine Abbagnale alle olimpiadi di Seoul 1988 e di Antonio Rossi e Beniamino Bonomi a Sydney 2000, caratterizzate da un debordante, strangolato entusiasmo”.

12 novembre 2021, è da un anno che Giampiero Galeazzi ci ha lasciati. Stava molto male e se ne è andato nel silenzio assordante della sua casa. Medaglia di bronzo al valore atletico, instancabile tifoso della Lazio, indimenticabile campione italiano di canottaggio, ma soprattutto giornalista e straordinario conduttore televisivo. Questo ed altro ancora è stato per tutti noi Giampiero Galeazzi, una icona del giornalismo sportivo in televisione, un personaggio raro nel mondo della comunicazione italiana per questa sua capacità di coinvolgere sui fatti sportivi anche il pubblico più distratto e più lontano dal mondo dello sport, una sorta di Piero Angela del canottaggio italiano e delle pratiche sportive più diffuse, a suo modo un recordman.

Giampiero Galeazzi era nato a Roma il 18 maggio 1946, tutta Italia la conosceva ormai come il “Bisteccone” per via della sua mole fisica, un omone tutta energia e sorriso, a chiamarlo così per la prima volta era stato un suo grande amico, il giornalista Gilberto Evangelisti, e da allora Giampiero era diventato il “Bisteccone d’Italia”.

Era un anno fa quando Giampiero ci ha lasciati per sempre. “La prima cosa che ho chiesto si facesse quando ho saputo della sua morte- disse pubblicamente un anno fa il presidente dell’ordine dei Giornalisti del Lazio Guido D' Ubaldo- è stato quello di cancellare dalla lista dei giornalisti sospesi dall’Ordine perché senza una propria Pec il nome di Giampiero Galeazzi, un grande giornalista, un amico dell’Ordine, una icona del mondo dello sport.

 Chi mi ha preceduto forse avrebbe dovuto cercarlo prima di sospenderlo, informarsi del perché di questo suo silenzio, avrebbero scoperto che era gravemente ammalato e che questo aveva impedito che Giampiero Galeazzi come tanti altri colleghi e amici si ritrovassero nelle sue condizioni.

Alla Camera Ardente ho portato il saluto e il cordoglio della grande famiglia dei giornalisti romani ad un collega che resterà indimenticabile per tutti noi e a cui ognuno di noi deve rispetto ammirazione e grande amicizia.

Ciao Giampiero a nome di tutti noi. Ti porteremo sempre nel nostro cuore”.

Di origini paterne piemontesi, laureato in Economia con una complicatissima tesi in “statistica”, dopo aver lavorato per qualche mese nell'ufficio marketing e pubblicità della FIAT a Torino, Giampiero Galeazzi passerà alla storia del giornalismo italiano come il massimo esperto di canottaggio, lui stesso campione professionista di canottaggio.Giampiero aveva vinto il campionato italiano nel singolo nel 1967 (che gli valse la medaglia di bronzo al valore atletico) e nel doppio con Giuliano Spingardi nel 1968, ma in quell'anno partecipò anche alle selezioni per le Olimpiadi del 1968 a Città del Messico.

Degno figlio del padre, che aveva vinto nel 1932 gli europei nel "due senza". Non ancora abbandonata la carriera sportiva, fu poi assunto dalla RAI come giornalista sportivo, grazie a Gilberto Evangelisti. Prima in radio, subito dopo venne inviato alle Olimpiadi del 1972 a Monaco di Baviera. Per un imprevisto capitato a Mirko Petternella, bloccato nell'impianto di scherma, effettuò la sua prima radiocronaca nella disciplina che meglio conosceva e più amava, il canottaggio.

Con l'arrivo di Emilio Rossi alla direzione del TG1, su consiglio di Tito Stagno, passò in televisione, e dopo alcune conduzioni del telegiornale, andò a lavorare per le prime trasmissioni sportive, Dribbling, La Domenica Sportiva, condotta da Paolo Frajese nel 1976, e poi ancora come curatore di Mercoledì Sport. Bravo, veloce, moderno, Giampierò venne subito assegnato alle telecronaca del tennis, alternandosi con Guido Oddo fino al suo ritiro nel 1984. Dello sport preferito che era il canottaggio Giampiero ha seguito le principali competizioni di questa gara, tra cui 6 edizioni dei Giochi Olimpici fino ad Atene nel 2004, quasi un record, che era tutto suo. Dal 2008 ai Giochi Olimpici di Pechino fu sostituito da Marco Lollobrigida. Negli anni Ottanta fu inviato della Domenica Sportiva negli incontri clou del campionato di calcio di serie A. Nel 1986 svolse uno dei suoi pochi servizi giornalistici non sportivi: fu infatti l'inviato RAI all'incontro fra Gorbačëv e Reagan a Reykjavík, dove lui si trovava per l'incontro di Coppa dei Campioni fra Valur e Juventus. Poi ancora, dal 1992 per 5 anni condusse Cambio di campo, Solo per i Finali e 90º minuto, storica trasmissione sportiva della RAI questa nella quale in numerosi sketch mostrò per la prima volta di avere una sua inedita e straordinaria vena comica. Da questa edizione fino al 1999 condusse 90º minuto direttamente dallo studio di Domenica in.

Giornalista di grande impatto mediatico, caratterialemente aperto e socievole come pochi, nel 1996 Pippo Baudo lo volle al 46º Festival di Sanremo. Ma in quello stesso anno fu la voce di Mr. Swackhammer, era l’antagonista principale del film Space Jam.

Per la stagione 2009-2010 fu infine commentatore calcistico per 90º minuto assieme a Franco Lauro e in Replay con Zibi Boniek, e l’estate di quell’anno partecipò anche a Notti Mondiali con Paola Ferrari, Maurizio Costanzo, in diretta da Piazza di Siena a Roma. Diventò poi opinionista di 90º minuto con Franco Lauro, Jacopo Volpi e Zibi Boniek, e di 90º minuto Champions con Andrea Fusco, Marino Bartoletti, Adriano Bacconi e Ivan Zazzaroni. Nell'estate del 2012 fu ospite di Notti Europee con Andrea Fusco, Simona Rolandi, Jacopo Volpi, Adriano Bacconi e Serse Cosmi.

Se volete festeggiarlo, e comunque ricordarlo, andate a vedere la regata in suo onore, sarà bello immaginarlo per un attimo insieme a tutti noi sulle rive del fiume Tevere che era diventata la sua seconda casa.


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