Natuzza Evolo e le sue bilocazioni storiche, il racconto straordinario dell’ingegnere nucleare Valerio Marinelli

È appena fresco di stampa il nuovo libro su Natuzza Evolo, la mistica di Paravati che si dice parlasse con i defunti e facesse i miracoli. Lo ha scritto Valerio Marinelli, il titolo è “Le bilocazioni di Natuzza Evolo”, Graus Edizioni, un saggio che è già destinato a far molto discutere gli scienziati che per lunghissimi anni si sono occupati di questa donna e del suo caso, oggi all’esame del Vaticano per la sua prossima beatificazione.

di Pino Nano
Domenica 13 Settembre 2020
Roma - 13 set 2020 (Prima Pagina News)

È appena fresco di stampa il nuovo libro su Natuzza Evolo, la mistica di Paravati che si dice parlasse con i defunti e facesse i miracoli. Lo ha scritto Valerio Marinelli, il titolo è “Le bilocazioni di Natuzza Evolo”, Graus Edizioni, un saggio che è già destinato a far molto discutere gli scienziati che per lunghissimi anni si sono occupati di questa donna e del suo caso, oggi all’esame del Vaticano per la sua prossima beatificazione.

Dal Vaticano una sola conferma: il processo di beatificazione di Natuzza Evolo va avanti a ritmo accelerato. Non solo, ma da qui alle prossime settimane potremmo anche dovervi raccontare della “pace fatta” tra la Fondazione e la Curia Vescovile di Mileto in merito alla gestione dei beni e dei lasciti di Natuzza.

Insomma, il prossimo 2 novembre Natuzza potrà essere ricordata e commemorata in maniera solenne da Santa Romana Chiesa nei luoghi dove ha sempre vissuto e davanti alla casa che oggi ospita ancora la sua tomba.

L’uscita di questo nuovo libro di Valerio Marinelli non fa dunque che rinfocolare il grande dibattito sul “mistero” di questa donna che vedeva Gesù e parlava con la Madonna, e che dietro “ognuno di noi” dichiarava di vedere un angelo che le raccontava ogni dettaglio della nostra vita passata e futura.

Tra i doni straordinari di cui Natuzza Evolo fu dotata- spiega oggi in questo suo nuovo saggio Valerio Marinelli - “fu particolarmente abbondante quello della bilocazione: con questo termine si vuole indicare la presenza simultanea della stessa persona in due posti diversi”. La spiegazione che si dà a questo raro fenomeno, manifestato da alcuni mistici e santi, - aggiunge Valerio Marinelli- “è che l’anima possa allontanarsi dal corpo e rendersi visibile o percepibile a distanza, mentre il corpo fisico continua a rimanere nello stesso posto, in accordo con le leggi naturali”.

In questo studio, che farà molto discutere gli scienziati che da anni si occupano del fenomeno in varie parti del mondo- viene presentata un’ampia raccolta di testimonianze di bilocazione (oltre trecento), rilevate dall’autore nell’arco di trent’anni, per mezzo di interviste fatte ai protagonisti diretti.

Esse avvenivano- ricorda Valerio marinelli- con varie modalità: in modo visibile con l’apparizione di Natuzza; in modo invisibile ma con percezione di voci, rumori, profumi, per mezzo di sensazioni tattili, mediante azioni fisiche a distanza, con trasporto di materia a distanza, con rinvenimento di macchie di sangue o di emografie lasciate da Natuzza nel posto raggiunto in bilocazione e in altri modi ancora.

Nella storia della Chiesa- aggiunge ancora Valerio Marinelli- “le bilocazioni di Natuzza Evolo appaiono tra le più documentate e ricche di dettagli e, secondo il teologo e studioso gesuita Padre Giovanni Martinetti, il quale ha stabilito un criterio di attendibilità dei racconti di bilocazione, esse raggiungono il più alto livello di credibilità”.

Non ci sono dubbi, Valerio Marinelli firma questa volta un testo estremamente interessante, che funge da lettura imprescindibile per chi è pronto a riflettere sui più misteriosi e affascinanti fenomeni della vita spirituale. Veniamo ora all’autore, che viene anche considerato dalla ricerca moderna come il primo vero biografo ufficiale di Natuzza Evolo.

Valerio Marinelli nasce in Calabria, a Rosarno, il 9 maggio 1942, e si laurea in Ingegneria Nucleare presso il Politecnico di Torino nel 1967. Dal 1969 al 1975 è ricercatore presso il Centro Studi Nucleari della Casaccia del CNEN, l’attuale ENEA, dove svolge attività di ricerca nel campo della Termoidraulica dei Reattori Nucleari ad Acqua Leggera.

Lavora per vari mesi presso il laboratorio svedese di scambio termico di Studsvik, e ben presto, ancora giovanissimo, diventa punto di riferimento internazionale nel campo delle “cadute di pressione bifasi”, della crisi termica e della fluidodinamica teorica e sperimentale dei reattori nucleari.

Dal 1974 al 1975 viene chiamato a dirigere il Servizio di Ingegneria del Sistema della Divisione Reattori ad Acqua Leggera del CNEN, e nel 1975 lo chiamano all’Università della Calabria. Dove gli offrono, in cambio del suo rientro a casa, una cattedra tutta sua presso la Facoltà di Ingegneria.

Sono anni importanti per lui, chiamato a dirigere fondamentali ricerche teorico-sperimentali sullo scambio termico, l’energetica degli edifici, l’energia solare e l’illuminamento naturale. Membro fondatore della sezione Calabrese dell’Associazione Termotecnica Italiana (ATI), ne è stato Presidente Regionale dal 1983 al 1986.

Direttore del Dipartimento di Meccanica dal 1989 al 1991, dal 1983 professore associato di Fisica Tecnica, dal 1986 professore straordinario di Termotecnica, e dal 1989 professore ordinario di Fisica Tecnica. Ma non finisce qui la sua storia accademica.

Dal 1997 al 2003 è stato Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e dal 2004 al 2007 Presidente del Consiglio di Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Energetica. Autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche anche in campo internazionale, lascia in eredità ai suoi studenti e al mondo della fisica vari testi didattici universitari, tra questi un testo di Trasmissione del calore, un testo di Termodinamica Applicata, un testo di Energetica, ed un testo di Ingegneria Solare.

Una vita interamente dedicata allo studio e alla ricerca. Lascia i ruoli dell’Università il 1° novembre 2012, ma in realtà rimane ancora oggi protagonista accademico di primissimo ordine al Campus di Arcavacata. Professore a contratto di Energetica negli anni 2012-13, 2013-14, 2014-15 e 2016-17, è oggi Professore emerito dell’Ateneo. Francamente più di così davvero si muore.

Tutto e il contrario di tutto, uno scienziato puro, a 360 gradi, conosciuto e amato dai grandi consessi internazionali della fisica e dell’ingegneria nucleare, un uomo che lascia un segno indelebile della sua presenza e delle sue ricerche nella grande Università calabrese che 45 anni lo ha fortemente desiderato, cercato, voluto, e alla fine anche premiato.

Un curriculum vitae come il suo metterebbe in crisi chiunque, è successo anche a noi, ma per fortuna è lui che fa il primo passo per evitarci di sentirci a disagio: “Se lei vuole – mi dice- possiamo anche darci del tu”.


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