Questa vicenda conferma che una buona stampa a volte può aiutare la gente comune a capire meglio dove poter trovare pezzi fondamentali della nostra storia passata e comune. Ma conferma anche che a volte basta chiedere alle persone giuste, per trovare risposte inevase magari per lunghi anni.
Oggi siamo finalmente in grado di chiarire una volta per tutte quello che è stato definito il “giallo” della statua romana del 1° secolo dopo Cristo di proprietà del Comune di Roma, raffigurante una delle Muse dell'Auditorium di Mecenate del valore di almeno 300 mila euro, rimasta per 45 anni in comodato gratuito all’ingresso della sede INPGI (oggi Poliambulatorio della CASAGIT) di piazza Apollodoro 1 a Roma.
La statua era stata restituita dall'Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani all’amministrazione comunale l’11 giugno 2012, cioè due settimane dopo la cerimonia pubblica di riconsegna del 24 maggio alla presenza, tra gli altri, dell’on. Lavinia Mennuni, allora presidente della Commissione Patrimonio e Politiche Abitative del Comune di Roma, dell’allora direttrice della Centrale Montemartini di Roma professoressa Emilia Talamo e del prof. Umberto Broccoli, all'epoca Sovrintendente dell’allora Sindaco Alemanno.
Ieri il Direttore dei Musei Archeologici e Storico-Artistici di Roma Capitale Claudio Parisi Presicce (in alto nella foto) ha tranquillizzato il Presidente del Sindacato Cronisti Romani Pierluigi Roesler Franz, che aveva chiesto notizie in merito, informandolo che la statua è al sicuro nei magazzini della Centrale Montemartini in via Ostiense sin da quando vi è tornata imballata l’11 giugno 2012 e che sarà di nuovo esposta al pubblico assieme ad altre Muse provenienti dallo stesso Auditorium di Mecenate (che si trovava nei pressi dell'attuale piazza Vittorio), dopo un apposito e adeguato allestimento entro il prossimo anno nei Musei Capitolini in Campidoglio - e non più nella Centrale Montemarini, come era stato previsto dieci anni fa dall’allora direttrice professoressa Talamo, andata poi in pensione.
La statua femminile, in realtà acefala (la testa in gesso era stata, infatti, in precedenza rifatta dai restauratori del Comune), era repertoriata al n. 14.463 (M.A. 418) della X Ripartizione ed era stata originariamente conservata nel Museo Antiquarium comunale in viale Parco del Celio 22. Nel cartellino in ottone posto sul suo basamento era stata datata al II secolo dopo Cristo.
Viceversa, la professoressa Talamo era giunta ad una diversa conclusione, individuando nella statua proprio una delle Muse del I secolo d. C. collocate storicamente nell’Auditorium di Mecenate nei pressi di Piazza Vittorio. Altre Statue di Muse, come Melpomene, sono oggi conservate nei Musei Capitolini.
La statua fu concessa in comodato gratuito, il 13 luglio 1967, dall'allora Sindaco di Roma Amerigo Petrucci per dare un tono di prestigio all’ingresso dell’allora sede principale dell’INPGI in piazza Apollodoro. Sin dal 2004 il Consiglio di Amministrazione dell’ente aveva approvato la restituzione della importante statua al Comune, che si era poi concretizzata solo otto anni dopo.
Per il Presidente Pierluigi Roesler Franz è un giorno importante perché dopo anni di insistenti richieste ha trovato finalmente qualcuno, non uno qualunque ma una eccellenza del mondo dell’arte capitolina, che gli ha dato le risposte che cercava, e questo grazie anche a PPN News. (b.n.)
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