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Un team di scienziati italiani, in collaborazione con Harvard, ha identificato una nuova biomolecola che regola l'infiammazione e promuove la neuroprotezione. La scoperta sarà discussa al prossimo Congresso Nazionale di Medicina di Precisione, con l'obiettivo di rivoluzionare il trattamento di patologie complesse e croniche.
Un team di scienziati italiani, in collaborazione con Harvard, ha identificato una nuova biomolecola che regola l'infiammazione e promuove la neuroprotezione. La scoperta sarà discussa al prossimo Congresso Nazionale di Medicina di Precisione, con l'obiettivo di rivoluzionare il trattamento di patologie complesse e croniche.
La Società Italiana Educazionale Medicina di Precisione a voce del Presidente Augusto Sannetti ha annunciato la recente scoperta ad opera di Scienziati e Ricercatori dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma che in collaborazione con “Harward University” di Cambridge nel Massachusetts (USA) hanno scoperto una biomolecola endogena di segnale e fattore trascrizionale che regolando l’energia omeostatica del sistema immune è in grado di avere una interazione positiva sull’espressione dei geni up and down deregolati che producono infiammazione, dolore, infezioni e alterazioni metaboliche.
La biomolecola scoperta parte integrante del sistema immune è infatti un carrier del gene NAPE.PLD (N-ACIL-Fosfatidiletanolammina-Fosfolipasi-D) è utilizzata per la produzione endogena on demand di Palmitoiletanolamide che agendo direttamente attraverso il meccanismo ALIA (antagonismo locale contro il danno) sopprime la degranulazione dei mastociti attivando i ricettori PPAR-alfa e GPR5s e indirettamente i ricettori CB2 e CB1 svolgendo così un ruolo determinante sul controllo e genesi dell’infiammazione e della neurodegenerazione.
La notizia già pubblicata su “International Journal of Molecular Sciences” è il risultato del lavoro di un prestigioso gruppo di ricerca Italiano coordinato dal Prof. Giovanni Sarnelli dell’Università “Federico II” di Napoli e dal Prof. Giuseppe Esposito dell’Università “La Sapienza” di Roma da sempre impegnati nello studio e nella ricerca della Neuroinfiammazione e della Neurodegenerazione.
I riflettori dei maggiori scienziati ed esperti di Neuroscienze, di Farmacologia Clinica, Specialisti Gastro-immuno-reumatologi, e di Medicina Interna, e di tutte le Scienze Mediche sono concentrati già da un po' di tempo sugli effetti e risultati attendibili dalla nuova scoperta rappresentata dal “Complesso Molecolare Farmacogenomico” neuroprotettivo in grado di agire in caso di danno neurale attraverso un sinergismo di azione che riduce l’infiammazione dei tessuti (danno tissutale) e che diminuisce l’iperalgesia e il dolore intenso che accompagna la compressione del Nervo Periferico, stimolando i meccanismi fisiologici della neuroprotezione.
Il profilo della nuova scoperta scientifica è di particolare interesse e utilità per tutti i pazienti, uomini e donne di qualsiasi età che necessitano di prevenzione e cura delle alterazioni che coinvolgono l’equilibrio del sistema nervoso immunitario dei vari distretti del Microbioma Umano.
Il XXIV Congresso Nazionale della Società Italiana Educazionale Medicina di Precisione presieduto dal Prof. Piero Portincasa, Professore Ordinario di Medicina Interna, Direttore Clinica Medica A. Murri, Dipartimento di Medicina di Precisione e Rigenerativa e Area Ionica (DiMePre-J) Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, che si svolgerà a Bari dal 18 al 19 Ottobre p.v. rappresenterà una opportunità per gli scienziati ed i ricercatori medici provenienti da tutta Italia per approfondire e fornire un aggiornamento sullo stato della ricerca e sui progressi compiuti nelle Scienze Omiche nella Genetica Funzionale e nella Biologia Molecolare che hanno reso possibile una “MEDICINA DI PRECISIONE”.
Durante il “Congresso di Bari” verranno quindi approfonditi gli approcci emergenti che consentono diagnosi preventive e corrette, trattamenti personalizzati, cure efficaci sia per le patologie complesse che di quelle croniche non trasmissibili che potranno essere affrontate con successo attraverso una “Medicina di Precisione e di Genere” tenendo conto delle variazioni epigenetiche individuali dove un nuovo approccio basato sull’evidenza scientifica potrà confermare e sostenere attraverso una educazione e formazione medica sempre più adeguata un aggiornamento scientifico sempre più rigoroso ed esclusivo.