"Ci sono dei passi che non si possono compiere, delle porte che non si devono aprire, dei pensieri che non devono essere formulati. Eppure questo limite umano e politico Nicola Morra lo ha oltrepassato - lo afferma Fiammetta Modena, senatrice di Forza Italia e membro della Commissione giustizia di Palazzo Madama- il limite del rispetto per il nemico che non c’è più.
Del nemico venuto a mancare, portato via dalla morte. A dire il vero quando Nicola Morra è intervenuto durante la commemorazione di Iole Santelli in un’aula scossa, al Senato, a quel limite si era già pericolosamente avvicinato. Ma non lo aveva oltrepassato, rifugiando il suo ragionamento dietro lo schermo dei tumori femminili e del diritto alla salute delle donne in Calabria.
La cupezza dell’Aula non consentiva errori o fraintendimenti. Ieri, invece, nel burrone più nero c’è caduto, sbattendo la testa due volte. La prima perché ha leso una persona che non è più tra noi e non può rispondere, la seconda perché ha accusato i calabresi di aver votato in massa una donna malata di cancro.
Stupidità, insipienza, inadeguatezza: non finiremo mai di cercare sostantivi o aggettivi adatti a descrivere la miseria delle parole di Morra Presidente della commissione antimafia , ha solo una scelta oggi: quella di - aggiunge Fiammetta Modena - lasciare gli incarichi istituzionali in un sussulto di dignità per il ruolo ricoperto.
A volte un politico deve andarsene per difendersi dalle accuse o dagli scandali. Morra no, deve andarsene perché i morti riposano in pace. E questa pace non la può turbare nessuno, lui compreso".
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