Un manager dello Sri Lanka torturato e bruciato in una rivolta di lavoratori nel Pakistan
In Pakistan una folla inferocita ha torturato e bruciato un imprenditore dello Sri Lanka accusato di blasfemia.
di Francesco Tortora
Sabato 04 Dicembre 2021
Dal nostro corrispondente a Bangkok - 04 dic 2021 (Prima Pagina News)
In Pakistan una folla inferocita ha torturato e bruciato un imprenditore dello Sri Lanka accusato di blasfemia.
Una folla di dipendenti di una fabbrica nel Pakistan orientale ha torturato e bruciato un manager dello Sri Lanka ieri per quella che si ritiene sia una apparente blasfemia in un "orribile" attacco che secondo il Primo Ministro Imran Khan ha portato vergogna nel Paese.

Un funzionario di polizia nella città orientale di Sialkot, che ha parlato a condizione di anonimato a causa della delicatezza del caso, ha affermato alle agenzie stampa che lo hanno interpellato che gli investigatori ritengono che gli aggressori abbiano accusato il manager di blasfemia per aver strappato via un poster con versi sacri islamici.

"Gli operai della fabbrica hanno torturato il manager", ha detto il portavoce del governo provinciale Hassan Khawar. "Finora sono state identificate e arrestate un totale di 50 persone".

Khan ha condannato l'omicidio e ha detto che stava supervisionando personalmente le indagini e che i colpevoli sarebbero stati puniti.

"L'orribile attacco di un vigilante contro una fabbrica a Sialkot ed il manager dello Sri Lanka arso vivo costituiscono un giorno di vergogna per il Pakistan", ha detto in un messaggio su Twitter.

I filmati televisivi hanno mostrato folle di centinaia di persone nelle strade di Sialkot, nel cuore della regione più industrializzata del Pakistan, dove ha sede gran parte dell'industria di esportazione del Paese.

Sottolineando lo shock causato all'establishment politico, anche il potente esercito pakistano ha rilasciato una dichiarazione in cui condannava quello che è stato definito un "omicidio a sangue freddo".

Un portavoce della polizia del Punjab ha detto che sono stati effettuati più di 100 arresti, incluso il principale sospettato, il quale è stato visto nei video dove torturava il manager dello Sri Lanka e istigava le persone contro di lui.

Il linciaggio che conduce alla morte con accuse di blasfemia -un crimine che può portare alla condanna a morte- sono state frequenti nel Pakistan a maggioranza musulmana.

L'omicidio di ieri è arrivato solo a poche settimane di distanza da una lunga parentesi durata giorni di violente proteste da parte del movimento radicale Tehrik-e-Labaik Pakistan, un gruppo musulmano sunnita fondato nel 2015 per affrontare azioni che considera blasfeme nei confronti dell'Islam.

Tahir Ashrafi, consigliere di Khan per Interfaith Harmony, ha condannato gli assassini in una dichiarazione video registrata condivisa sui social media.

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