Giorgia Meloni, questa volta ha superato se stessa, “Una statista internazionale”.
Presidente Meloni solo lei può imporre il blocco navale, la situazione è fuori controllo e l’Unione europea è come Ponzio Pilato. Forte appello del sociologo Rocco Turi alla premier, a giudizio del quale l’Europa ha molte cose da imparare da lei.
di Rocco Turi
Domenica 26 Marzo 2023
Roma - 26 mar 2023 (Prima Pagina News)
Presidente Meloni solo lei può imporre il blocco navale, la situazione è fuori controllo e l’Unione europea è come Ponzio Pilato. Forte appello del sociologo Rocco Turi alla premier, a giudizio del quale l’Europa ha molte cose da imparare da lei.

Ci sarebbe da scommettere che il Consiglio europeo mai si occuperà della questione migranti - neppure a giugno - se non per confermare ad ogni occasione che il compito spetti all’Italia, insieme all’onere dell’accoglienza; non è vero che in Europa ci sia “buona fede nella volontà di affrontare questa materia”, come dice Giorgia Meloni, amara verità che lei conosce molto molto bene.

“Scripta manent” ed è inutile riparlare dell’accordo di Dublino perché nessun Paese del nord Europa accetterebbe di modificarlo. D’altra parte, la richiesta italiana non è univoca e convinta perché, come tutti sanno, nella nostra nazione vige una conflittualità fra partiti unica al mondo.

Solo in Italia operano partiti politici anti-italiani pronti a gioire sul fallimento di ogni iniziativa europea proposta dal nostro Governo.

Se la Meloni è arrivata a Bruxelles con la richiesta di fermare le partenze dei cosiddetti “migranti”, ecco giungere Elly Schlein a nome del Pd per opporsi e chiedere esattamente il contrario.

Giocando sulle parole indicate nel documento conclusivo del Consiglio europeo che si riferiscono all’appuntamento del prossimo giugno nell’affrontare la questione migranti, la Schlein fa ironia sulla Meloni e gioisce sul “fallimento” italiano a cui anche lei ha dato il proprio contributo politico.

Non a caso, nelle ultime ore sono sbarcati in Italia circa quattromila profughi.

La Schlein dice che la Presidente Meloni sarebbe tornata dal Consiglio europeo con “un misero bilancio”, cioè “a mani vuote” ed è vero, checché racconti la stampa di centro destra, ma non con le motivazioni da lei esibite.

Lei dice che “il Governo italiano resta isolato nella condivisione di responsabilità sull’accoglienza” come “risultato non solo delle scelte delle alleanze strette in questi anni ma anche dell’atteggiamento propagandistico ed euroscettico”.

Analisi semplicistica ed errata che dimostrerebbe una ridotta competenza della Schlein, perché la Meloni non è certo euro scettica e non è certa questa la causa del crescente numero di profughi giunti in Italia.

Nonostante ciò ecco apparire 168 intellettuali italiani che condividono le sbiadite teorie della “compagna segretaria del Pd” e c’è chi parla di “soluzioni inefficaci e propagandistiche” da parte della Meloni.

Il problema vero che la Schlein e i suoi 168 amici “intellettuali” avrebbero dovuto riconoscere è che, qualunque sia il Governo italiano, nessun Paese accetti di derogare da una norma europea ad esso favorevole.

Il problema è che in Italia ci sono partiti come il Pd pronti a recarsi a Bruxelles con l’unico scopo di remare contro il proprio Paese, pur conoscendo le cause reali della diatriba fra l’Italia e il resto delle nazioni europee sul tema dei clandestini; il problema è nel peccato originale degli accordi di Dublino che a suo tempo il Governo italiano lasciò passare per il tramite di una classe politica ai limiti della competenza e di visioni in prospettiva.

 Non si è mai visto che in un consesso europeo giungano partiti politici come il Pd con lo scopo di gioire del fallimento dei negoziati a discapito del proprio Paese.

Su questa moralità originale siamo abbastanza vaccinati se 
solo pensiamo all’ex segretario del Pd Enrico Letta, e non solo, che durante la campagna elettorale concesse interviste ai giornali stranieri con l’unico scopo di denigrare il nostro Paese. A che pro, se non per l’ingordigia di vincere le elezioni giocando carte eticamente proibite?

In nessun Paese straniero accadrebbe cosa del genere. Ecco perché il Pd può essere tranquillamente definito alla stregua di un partito anti - italiano.

Non a caso, dal cilindro del Pd, stranamente composto anche da iscritti ad altri partiti, è uscita (inaspettatamente?) come segretaria Elly Schlein la quale risulta essere soprattutto portatrice di istanze minoritarie contro i grandi problemi da affrontare. Non fosse questo il motivo per cui i veri iscritti al Pd saranno costretti ad affondare definitivamente il loro partito?

Non si è mai visto altrove cosa del genere. Nel momento in cui sui grandi temi i principali partiti avrebbero dovuto trovarsi d’accordo, ecco la Schlein chiedere all’Europa attraverso i suoi amici il contrario di ciò che chiede il Governo italiano, ovvero l’esecuzione di missioni di salvataggio oltre l’attività delle Ong.

Se il Consiglio europeo prende nota come in Italia non ci sia accordo su un tema così importante quale l’esodo dei profughi verso il nostro Paese, diventa facile trattare con superficialità le richieste del Governo italiano derogando alle calende greche una decisione della quale nessun in Europa intenda assumere responsabilità.

Pertanto era corretto lo slogan che in campagna elettorale aveva portato alla vittoria di questo Governo, essendo esplicito sul favore verso il blocco navale; ma perché il Presidente Meloni non mette ora in pratica il suo programma, anche suffragato dagli arrivi che in questi ultimi mesi sono aumentati a tassi esponenziali?

Attivare un blocco navale sarebbe cosa più giusta, ma ora Giorgia Meloni sembra avere un obiettivo quasi inespresso ma più spinto: vincere alle prossime elezioni - tra un anno, insieme alla coalizione fra conservatori e PPE - e gestire la politica europea. Soltanto dopo la Presidente Meloni sarebbe pronta ad esercitare un blocco navale deciso direttamente ai piani alti di Bruxelles.

Tutto questo, ovviamente, è di là da venire e non è certo che l’obiettivo della Meloni possa essere raggiunto perché l’Unione europea rappresenta un consesso ormai fluido per cui tutto e il contrario di tutto potrebbe succedere in tempi di guerra in Ucraina, di crisi in Tunisia e nel resto del nord Africa e mentre in Italia, nel frattempo, giungerebbe più di un milione di profughi.

Ma con l’arrivo di tanti profughi ad un anno dalle elezioni europee, Giorgia Meloni non avrebbe più la certezza di riuscire vincente; probabilmente avrebbe contro il suo medesimo bacino elettorale, ben scontento di non avere ancora visto realizzare quanto promesso sui migranti in campagna elettorale.

Ecco perché il nostro Governo dovrebbe avere ora il coraggio di realizzare un immediato blocco navale, che le Nazioni del nord avrebbero già attuato da tempo per difendere le proprie coste. A proposito, anche Prodi aveva reso inevitabile il suo blocco navale e non sarebbe utopia ripeterlo oggi con maggiore consapevolezza sulla necessità di metterlo in atto…


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