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“Ove abitai fanciullo” il nuovo percorso di visita di Casa Leopardi
“Ove abitai fanciullo” il nuovo percorso di visita di Casa Leopardi
“Dopo duecento anni la nostra famiglia apre spazi che, fino ad oggi, erano a nostro uso esclusivo e, soprattutto, la serie di ambienti che sono stati per lungo tempo il “desiderio proibito” di ogni appassionato di Giacomo Leopardi – le Brecce – ovvero i suoi appartamenti. Spero che questo nuovo itinerario di visita possa essere un traino per il turismo, tutta l’Italia ne ha bisogno.” Con queste parole la contessa Olimpia Leopardi ha inaugurato oggi Ove abitai fanciullo, l’itinerario di visita che accompagna il pubblico nel cuore di Casa Leopardi. Svelati i saloni di rappresentanza, la Galleria, il giardino de Le ricordanze e l’appartamento del Poeta, finalmente pronti ad accogliere i visitatori. Annunciato e previsto per marzo scorso, ma rinviato a causa dell’emergenza sanitaria, il nuovo itinerario realizza il desiderio di numerosi visitatori e appassionati, che per la prima volta, potranno accedere al piano nobile del Palazzo. Un percorso unico, nel rispetto delle recenti norme igienico-sanitarie e di distanziamento sociale, alla scoperta dei luoghi in cui Giacomo è nato e vissuto. Questo itinerario è il naturale compimento di uno sforzo ventennale della famiglia Leopardi teso ad ampliare la conoscenza della vita e del pensiero del Poeta. Il restauro, conclusosi nel gennaio 2020, ha permesso di riscoprire gli originali decori pittorici delle “Brecce”, la parte di Palazzo che ospita gli appartamenti di Giacomo e dei suoi fratelli. Ubicati tra il giardino di ponente e quello di levante, vennero fatti edificare dal conte Monaldo per garantire ai suoi figli adolescenti indipendenza e intimità. La visita si snoda dal salone azzurro, adibito ad ingresso, con i dipinti degli antenati della famiglia Leopardi alla Galleria, utilizzata nei secoli come luogo di rappresentanza, di incontro e convivialità. Tra i numerosi dipinti presenti in Galleria, spicca per interesse leopardiano, la serie di quattro tele raffiguranti animali al pascolo attribuite al noto pittore tedesco Philipp Peter Roos (Sankt Goar 1657 – Roma 1706), detto Rosa da Tivoli. Questi quadri ispirarono a Giacomo i celebri versi de Le ricordanze: "Quella loggia colà, volta agli estremi/Raggi del dì; queste dipinte mura,/Quei figurati armenti, e il Sol che nasce/Su romita campagna". Il pubblico potrà stupirsi del giardino di ponente, con i suoi numerosi riferimenti che ispirarono Le ricordanze. È da questo suggestivo giardino che il Poeta aveva acceso all’orto delle monache di Santo Stefano e allo scenario de L’infinito. Dagli archi del passaggio fin dentro agli appartamenti denominati Le Brecce. Il salottino in cui i fratelli Leopardi si intrattenevano nel tempo libero dopo gli studi, la camera di Carlo fino alla stanza di Giacomo; luogo fonte di ispirazione e di continue suggestioni. Il Poeta, dalla finestra della sua camera, contemplava le vaghe stelle dell’Orsa scintillare sul paterno giardino. Giacomo lascia definitivamente Recanati nel 1830. Da quel momento in poi gli ambienti delle Brecce sono stati custoditi nel ricordo del Poeta ed esclusi dall’uso domestico. Dalla seconda metà dell’Ottocento l’obiettivo della famiglia Leopardi è stato quello di preservare i luoghi della memoria di Giacomo e renderli sempre più accessibili al pubblico. Oggi, con l’apertura ai visitatori delle stanze del Poeta, si corona il sogno dei moltissimi appassionati che potranno finalmente emozionarsi nel luogo dal quale Giacomo occhieggiava l’amata luna e vedeva scintillar le stelle. “Ove abitai fanciullo” è visitabile dal martedì alla domenica tutti i giorni solo su prenotazione chiamando il +39 339 2039459.