Davide Sassoli: “Giornalisti abbiate coraggio”.

Vi proponiamo qui la Prefazione che David  Sassoli, quando era Presidente dell'Associazione Stampa Romana, scrisse nel 2006 per il volume "Giornalisti abbiate coraggio: i messaggi di Giovanni Paolo II al Mondo della Comunicazione, 1979-2005", da lui fatto pubblicare in memoria del grande Papa polacco un anno dopo la sua scomparsa, affidandone la cura ad Alessandro Guarasci, Ignazio Ingrao e Piero Schiavazzi.

di Pino Nano
Giovedì 13 Gennaio 2022
Roma - 13 gen 2022 (Prima Pagina News)

Vi proponiamo qui la Prefazione che David  Sassoli, quando era Presidente dell'Associazione Stampa Romana, scrisse nel 2006 per il volume "Giornalisti abbiate coraggio: i messaggi di Giovanni Paolo II al Mondo della Comunicazione, 1979-2005", da lui fatto pubblicare in memoria del grande Papa polacco un anno dopo la sua scomparsa, affidandone la cura ad Alessandro Guarasci, Ignazio Ingrao e Piero Schiavazzi.

La morte di Davide Sassoli. Alle 10.30 di questa mattina a Roma l'apertura della camera ardente al pubblico, che rimarrà aperta fino alle 18 di questa sera. Domani invece alle 12 i funerali di Stato nella chiesa di Santa Maria degli Angeli.

Molti forse non lo ricorderanno, ma uno dei libri che parla del mondo della comunicazione moderna, e che di fatto ha fatto il giro del mondo, presentato dovunque, è stato il libro di Papa Giovanni Paolo Secondo che aveva per titolo “Giornalisti abbiate coraggio”, sottotitolo” I messaggi di Giovanni Paolo Secondo al mondo della comunicazione”.

Bene, la prefazione di quel libro era stata scritta proprio da David Sassoli.

Per ricordarlo noi oggi vi riproponiamo il testo che Sassoli dedicò a Papa Giovanni Paolo Secondo con la speranza ma anche la intima certezza che ognuno di noi andrà a cercarsi quel saggio per rileggere ancora le analisi attualissime che il Grande Papa Polacco ha lasciato a noi che per mestiere “vendiamo parole”.

“Un anno moriva Karol Wojtyla. Si chiudeva un pontificato che ha accompagnato un quarto di secolo, un tempo lunghissimo nella nostra storia. Un’epoca di passaggio che ha vista la fine di regimi potenti, l’emergere di nuove diseguaglianze ma anche la diffusione di strumenti straordinari. Andre la nostra vita quotidiana, d'altronde, e molto cambiata. Venticinque anni fa, per esempio, non c'erano i telefonini, non c'era Internet alla portata di tutti. Non c'era il digitate, con quella capacità di imprimere velocità alle nostre comunicazioni

“Venticinque anti fa il mondo, era più grande e le distanze fra gli uomini erano maggiori. L'epoca attraversata da Papa Wojtyla ha prodotto tecnologie in grado di far saltare modelli e punti di vista consolidati. Un caso per tutti, quello delle vecchie frontiere degli stati nazionali che oggi appaiono sempre più anacronistiche.

“Per il “Papa comunicatore" è stato naturale riflettere su questa mutazione genetica. Ecco perché quando abbiamo pensato a come ricordare Karol Wojtyla ci è venuto spontaneo riprendere i 27 discorsi per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali. Un appuntamento voluto dal Concilio che ha acconsentito a Giovanni Paolo II di sviluppare anno dopo anno una riflessione sui tanti aspetti della comunicazione: dall'identità del giornalista ai nuovi media, all’etica degli operatori e delle imprese, alla libertà di stampa, all'impegno per la giustizia sociale, alla pace, al diritto all'informazione. Sì, il diritto all’informazione che il Decreto conciliare sui mezzi di comunicazione sociale indica come lo strumento in grado di suscitare la partecipazione dell’opinione pubblica e consentire agli uomini di scommettere sul proprio destino. In questo volume abbiamo raccolto i discorsi di Giovanni Paolo II e li offriamo alla riflessione degli operatori dell'informazione. Si tratta di ventisette discorsi che a noi si presentano come i capitoli di una enciclica postuma: una enciclica sui media. Sarebbe stata la quindicesima. (David Sassoli)

Ma torniamo alla Camera Ardente aperta questa mattina in campidoglio. Tra le istituzioni, il primo ad entrare questa mattina nella sala della Protomoteca, accolto dal sindaco Roberto Gualtieri, è stato il capo dello Stato Sergio Mattarella, che si è fermato con la famiglia del presidente dell'Europarlamento. Subito dopo è toccato a Mario Draghi e Roberto Fico. Ma in Campidoglio hanno voluto dare l'ultimo saluto a Sassoli anche Nicola Zingaretti e poi Giuseppe Conte, arrivato con Goffredo Bettini. Un attimo prima è stato Massimo D'Alema a mettersi ordinatamente in fila per esprimere il suo cordoglio alla moglie e ai figli di Sassoli. Forza Italia si è presentato con una delegazione composta da Antonio Tajani e i capigruppo Bernini e Barelli: "Sassoli era una persona perbene, leale. Ci univa la stessa passione politica, il rispetto dei ruoli, del Parlamento e dei valori come la centralità della persona", ha spiegato il coordinatore azzurro Antonio Tajani. Oltre a Stefano Fassina e Dario Nardella, anche Mario Monti ha testimoniato il suo cordoglio alla Protomoteca. E lo stesso, hanno fatto Walter Veltroni e Gianni Letta. Il Pd, prima della visita di Enrico Letta, ha reso il suo omaggio con una corposa delegazione di senatori composta, tra gli altri, da Valeria Fedeli, Dario Stefano, Roberta Pinotti, Andrea Marcucci, Luigi Zanda, Caterina Bini.

Anche il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti esprime profondo dolore e cordoglio per la scomparsa di David Sassoli.

“Un carissimo collega che ci ha reso orgogliosi di appartenere a questa nostra bellissima professione- ricorda Il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli – La sua passione, la sua straordinaria sensibilità, la sua competenza continueranno ad essere di esempio per tutti i giornalisti italiani. David Sassoli è stato un profondo e convinto democratico, un grande presidente dell’Europarlamento ma soprattutto un grande giornalista da sempre vicino alle problematiche della nostra categoria e strenuo difensore dell’articolo 21 della nostra Costituzione”

 

Davia Maria Sassoli, ricordiamo, si è spento nella notte di martedì 11 gennaio, all’1.15 presso il Centro di Riferimento oncologico di Aviano (Pordenone), dove era ricoverato dal 26 dicembre per complicazioni dovute a una disfunzione del sistema immunitario.

David Sassoli era nato a Firenze il 30 maggio 1956. Giornalista e cronista televisivo. Aveva lavorato per diverse testate prima di passare alla conduzione dei telegiornali in prima serata. Nel 2004 era stato eletto presidente dell’Associazione della Stampa Romana, e nel 2007 era diventato vicedirettore del TG1 della Rai. Membro del gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D), di cui fa parte il Pd italiano, Sassoli era stato eletto tre volte deputato al Parlamento europeo e il 3 luglio 2019 ne era stato eletto presidente per la prima metà della legislatura in corso.

Durante la situazione eccezionale e senza precedenti causata dalla pandemia di Covid-19, il presidente Sassoli si è impegnato affinché il Parlamento europeo rimanesse aperto e continuasse ad essere operativo, introducendo per primo al mondo, già all’epoca del primo lockdown nel marzo 2020, la possibilità per gli eurodeputati di partecipare online a dibattiti e votazioni.


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