Gratteri: «La mafia cancro da estirpare in profondità, rivedere norma su scioglimenti»

«Quando si scoglie più volte un Comune c'è la conferma che le regole, così come sono, non valgono, non funzionano».

(Prima Pagina News)
Venerdì 01 Marzo 2019
Catanzaro - 01 mar 2019 (Prima Pagina News)

«Quando si scoglie più volte un Comune c'è la conferma che le regole, così come sono, non valgono, non funzionano».

«Quando si scoglie più volte un Comune c'è la conferma che le regole, così come sono, non valgono, non funzionano». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, parlando con i giornalisti a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tar Calabria. Gratteri, che si è intrattenuto per alcuni minuti con il presidente del Tar, Vincenzo Salamone, ha ricordato: «Sul tema dello scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose la mia commissione ha preparato un articolato di legge che nessuno ha valuto prendere in considerazione. Oggi so che c'è una parte politica, Forza Italia, che mi ha chiesto quell'articolato, lo ha utilizzato e aggiornato e so che lo presenterà in Parlamento, in discussione alla commissione Giustizia. Si prevedono tante cose, prevediamo intanto - ha rilevato il procuratore di Catanzaro - una scuola di formazione dei commissari prefettizi, la possibilità di fare una sorta di udienza preliminare, di contraddittorio, tra la prefettura e il sindaco del Comune che si intende sciogliere in modo tale che non si vada dopo al Tar, ma si discuta prima, perché può darsi - ha osservato Gratteri - che il sindaco e l'amministrazione su cui si sono accesi i riflettori porti delle ragioni e smonti l'impostazione della prefettura. Prevediamo anche la possibilità di annullare le delibere fatte da una Giunta comunale collusa con la 'ndrangheta, Cosa Nostra o altre mafie». Secondo Gratteri, inoltre, «quando si scoglie più volte un Comune spesso diventa un congelamento della gestione della cosa pubblica ma le cose non cambiano, si aspetta un anno o due per andare a nuove elezioni, ma si trovano altri soggetti, magari prestanome, e - ha sostenuto il procuratore di Catanzaro - si ripropone lo stesso centro di potere. Per questo vogliamo un sistema che vada più in profondità, che rimuova il cancro in quell'amministrazione in modo tale che quando si insedia una nuova Giunta e una nuova forza politica sia libera da condizionamenti mafiosi, altrimenti - ha concluso Gratteri - continuiamo a parlarci addosso».


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