IL SANTO DEL GIORNO: OGGI 14 SETTEMBRE 2020, Esaltazione della Santa Croce

ALTRI SANTI di oggi: Sant'Alberto di Gerusalemme, San Crescenzio di Roma, San Gabriele Taurino Dufresse, San Materno di Colonia, Santa Notburga di Eben, San Pietro II di Tarantasia.

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Lunedì 14 Settembre 2020
Roma - 14 set 2020 (Prima Pagina News)

ALTRI SANTI di oggi: Sant'Alberto di Gerusalemme, San Crescenzio di Roma, San Gabriele Taurino Dufresse, San Materno di Colonia, Santa Notburga di Eben, San Pietro II di Tarantasia.

La festa dell'Esaltazione della S. Croce si celebrava in memoria delle parole profetiche del Divin Maestro: «Quando sarò innalzato da terra, trarrò tutto a me» e «quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo allora conoscerete chi sono io».

Questa festa era già fissata il 14 settembre e celebrata con gran solennità, prima ancora che l'imperatore Eraclio riportasse il Santo Legno nel luogo da dove Cosroe, quattordici anni prima, lo aveva asportato. Cosroe II, re dei Persiani, nel 614, mosse guerra ai Romani.

La condotta però ch'egli tenne ben presto diede a conoscere che egli non bramava altro che di saziare la sua ambizione e sfogare il suo odio contro i cristiani. Depredò la Mesopotamia, occupò successivamente le città di Edessa, Cesarea, Damasco e Gerusalemme e dopo aver fatto il solito bottino, abbandonò la Città Santa al saccheggio.

Tra i tesori rapiti la Croce del Redentore che S. Elena aveva lasciata come pegno prezioso nella basilica del S. Sepolcro. Eraclio, successore di Foca, propose a Cosroe la pace che venne respinta.

Eraclio allora con digiuni e preghiere implorò l'aiuto di Dio e radunato l'esercito ingaggiò battaglia campale contro i Persiani che rimasero definitivamente sconfitti presso le rovine di Ninive. Cosroe fuggì e associò al trono il figliuolo Medarse. Eraclio, che come condizione di pace aveva posto la restituzione della Croce, tornò a Gerusalemme, ringraziando la Provvidenza della vittoria riportata.

L'imperatore stesso con vesti imperiali volle portare a spalle la preziosa reliquia alla chiesa di S. Croce sul Calvario, ma una mano invisibile lo arrestò presso la porta che conduceva al colle. Preso da timore, Eraclio si volse al patriarca Zaccaria e questi gli disse: «Guarda, imperatore, che con questi ornamenti di trionfo non imiti la povertà e l'umiltà con cui Gesù Cristo portò il pesante legno nella sua passione».

L'imperatore comprese, e indossato un umile vestimento, riprese la Croce, proseguendo speditamente il cammino. Questa solennità fu poi celebrata ogni anno, premettendo alla festa quattro giorni di preparazione, e numerose turbe accorrevano a Gerusalemme in tale circostanza.

«Attesa l'importanza religiosa della santa città, scrisse il card. Schuster, questa festa si diffuse presto nel mondo cristiano, soprattutto orientale, tanto più che delle particelle della vera Croce fin dal quarto secolo venivano trasportate da Gerusalemme in molte altre chiese di Oriente e d'Occidente; e ci si teneva a riprodurre nelle principali città le cerimonie solenni del culto gerosolimitano verso la S. Croce, il vessillo trionfale della salute cristiana».


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