Padre Pio di Pietrelcina, Raffaele Iaria e la vera storia delle sue stigmate

"Zi'Tore. Il 'parroco' di Padre Pio", Tau editrice, appena fresco di stampa un libro del giornalista Raffaele Iaria che racconta una figura poco conosciuta ma importante nella vita di Padre Pio. E' stato proprio questo sacerdote, suo Parroco, a rivelare la data e a raccontare delle prime stimmate di padre Pio avvenute nel settembre 1910 a Pietrelcina oltre a tanti eventi inspiegabili.

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Domenica 31 Luglio 2022
Roma - 31 lug 2022 (Prima Pagina News)

"Zi'Tore. Il 'parroco' di Padre Pio", Tau editrice, appena fresco di stampa un libro del giornalista Raffaele Iaria che racconta una figura poco conosciuta ma importante nella vita di Padre Pio. E' stato proprio questo sacerdote, suo Parroco, a rivelare la data e a raccontare delle prime stimmate di padre Pio avvenute nel settembre 1910 a Pietrelcina oltre a tanti eventi inspiegabili.

La venerazione per la figura di Padre Pio non ha confini e la sua immagine la possiamo trovare in luoghi pubblici, case private, centri di aggregazione sociale, parrocchie. Come possiamo trovare, disseminate ovunque, statue del Santo in quartieri, piazze, etc. Tutti ricordano l'immensa folla che riempiva Piazza San Pietro e tutta via della Conciliazione, fino al lungotevere sotto Castel Sant’Angelo per la canonizzazione del Santo cappuccino. Si calcolarono circa 300mila fedeli venuti da ogni parte d’Italia e dall’estero. Migliaia anche coloro che seguirono l’evento a Pietrelcina dove il frate era nato il 25 maggio 1887 e a San Giovanni Rotondo dove p. Pio ha vissuto 50 anni fino alla morte avvenuta il 23 settembre del 1968.

L’Editrice Tau ha dato alle stampe, in questi giorni, un volume del giornalista calabrese, originario di Scala Coeli, Raffaele Iaria dal titolo “Zi’ Tore. Il ‘parroco’ di Padre Pio. Don Salvatore Pannullo”. Una figura, quella del sacerdote, significativa per la formazione del futuro frate cappuccino. “Molte volte ad orientare una vocazione è stata decisiva la testimonianza di un'altra anima votata senza riserve a Dio: testimonianze semplici, fatte di vita quotidiana, eppure capaci di mostrare Dio, di far percepire a tutti la sua voce, di rendere chiara - con un discernimento sapiente, la sua volontà”, scrive nella prefazione l'arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca. Un prete, don Pannullo, che si fa storia in un piccolo comune del Meridione d’Italia oggi noto a tutti: Pietrelcina; un uomo, come scrive l'autore, che “scopre la santità di un giovane che diventerà il primo sacerdote stigmatizzato della storia e tra i più seguiti al mondo: padre Pio da Pietrelcina”.

Don Pannullo, infatti, è stato parroco di questo centro dal 1901 al 1928. Una figura piuttosto trascurata nelle biografie di padre Pio ma importante per essere stata accanto a Francesco Forgione nel corso della maturazione della sua vocazione religiosa e che fu per certi versi consigliere e guida, maestro e amico, prima alla vigilia dell'inizio del noviziato nei Frati Minori Cappuccini e poi nei periodici soggiorni nel borgo natio per ristabilirsi in salute. Un sacerdote che seguì il giovane Forgione negli ultimi mesi di preparazione al sacerdozio, offrendogli istruzioni inerenti la liturgia e accompagnandoli per l'esame finale e il giorno dell'ordinazione sacerdotale il 10 agosto 1910 nel Duomo di Benevento. Il primo a conoscere la storia delle stimmate, cosiddette invisibili, del frate, un mese dopo l'ordinazione sacerdotale e “testimone privilegiato” di tanti eventi straordinari.

Il volume è arricchito da un saggio dello storico Marco Roncalli sui "parroci dei grandi", dalla presentazione del sindaco di Pietrelcina, Salvatore Mazzone e da una postfazione del coordinatore dei Gruppi di preghiera di Padre Pio della Campania, p. Daniele Moffa (Pino Nano)


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