Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito russo, Valery Gerasimov, e il suo omologo statunitense Mark Milley, hanno avuto oggi un colloquio telefonico "su iniziativa della parte americana", riguardante "questioni di reciproco interesse, compresa la situazione in Ucraina". Così il Ministro russo della Difesa, ripreso dall'agenzia Tass.
La Russia riprenderà i negoziati con l'Ucraina quando Kiev sarà pronta. A dirlo è il Vice Ministro russo degli Esteri, Andrei Rudenko, ripreso da Interfax. Lo stesso Rudenko, inoltre, ha detto che i porti ucraini saranno di nuovo accessibili se le sanzioni contro la Russia saranno revocate. La causa principale della crisi alimentare, ha detto, sono "le sanzioni imposte alla Russia da Stati Uniti e Ue, che ostacolano la libertà di commercio, in particolare di prodotti alimentari, tra cui il grano. Quindi, se i nostri partner vogliono una soluzione, è necessario anche risolvere i problemi legati alla revoca delle restrizioni sanzionatorie imposte alle esportazioni russe".
La replica di Kiev a quanto detto da Rudenko non si è fatta attendere: "Non offriteci un cessate il fuoco, questo è impossibile senza il ritiro totale delle truppe russe", ha twittato il Consigliere del Presidente ucraino, Mikhailo Podolyak.
Il Senato degli Stati Uniti ha dato il suo via libera al pacchetto di aiuti umanitari e militari per l'Ucraina, che ammonta a 40 miliardi di dollari. Il provvedimento, che ora andrà sul tavolo del Presidente Joe Biden per la firma, è stato approvato con 85 sì e 11 no.
Nel frattempo, all'acciaieria Azovstal di Mariupol, il Battaglione Azov fa sapere di non aver intenzione di cedere: "La guerra non è finita, la guerra su vasta scala è appena cominciata. Dovrete diventare comandanti e assumere il controllo o scappare e poi soffrire perdite ancora più grandi", scrive su Instagram il maggiore Bohdan Krotevych, capo dello staf del Battaglione Azov, ancora dentro l'acciaieria, da cui sono uscite, finora, 1.730 persone, di cui 80 ferite. La loro sorte, però, è sconosciuta, anche se Kiev è fiduciosa che Mosca rispetterà quanto promesso.
"La Russia, come gli Usa, è abituata a combattere contro Paesi molto più deboli, e ogni problema veniva risolto con massicci bombardamenti d'artiglieria o raid aerei. Noi siamo più deboli nel potenziale militare, ma la fiducia in sé del nemico è la nostra carta vincente", prosegue Krotevych.
Alcuni canali Telegram filo-Cremlino hanno riferito che Svjatoslav Palamar, Vice Comandante del Battaglione Azov, si sarebbe arreso e avrebbe lasciato l'Azovstal nella serata di ieri. I canali riprendono quanto detto da un reporter al fronte, Dmitry Steshin, ma, evidenziano, non c'è una conferma.
E' stato condannato all'ergastolo, a Kiev, Vadim Shishimarin, accusato degli omicidi commessi durante la guerra, crimini per i quali si è dichiarato colpevole. "Chiedo perdono per i miei crimini, ho solo eseguito gli ordini", ha detto il giovane sergente piangendo.
Non si fermano gli attacchi russi: a Severodonetsk i bombardamenti hanno causato la morte di almeno 12 persone e il ferimento di altre 40. A renderlo noto, su Telegram, è il governatore regionale, Serghii Gaidai. Le truppe di Mosca, ha spiegato, "hanno iniziato al mattino a bombardare il centro regionale in modo casuale con armi pesanti. I bombardamenti continuano".
Le bombe lanciate ieri e oggi in due citta della regione di Donetsk hanno ucciso 10 persone, tra cui 2 bambini, mentre altre 7 sono rimaste ferite. Lo ha reso noto Pavlo Kyrylenko, capo dell'amministrazione militare regionale, citato da Interfax Ukraine. "Il 18 maggio i russi hanno ucciso dieci civili del Donbass, sette a Lyman e tre a Bakhmut. Tra i morti ci sono due bambini, uno a Lyman e uno a Bakhmut. Altre sette persone sono state ferite oggi", ha dichiarato, per poi precisare che al momento non si può stabilire con certezza quante vittime ci sono a Mariupol e Volnovakha.
Nella serata di ieri, inoltre, le truppe di Mosca hanno continuato a lanciare bombe anche nella regione di Sumy, lungo tutto il confine con la Russia. Lo ha riferito su Telegram Dmytro Zhyvytskyi, capo dell'amministrazione militare regionale, ripreso da Ukrainska Pravda. "I nemici russi sembrano impazziti. I bombardamenti sono continuati lungo l'intero confine della regione di Sumy", scrive, aggiungendo che gli attacchi, eseguiti con arteglieria pesante, venivano dalla Russia. Non ci sarebbero vittime.
All'alba di stamani, una persona è stata uccisa nel villaggio di Tyotkino, al confine tra Russia e Ucraina, nel corso di un attacco condotto dalle truppe di Kiev. E' quanto ha riferito, su Telegram, il governatore della regione di Kursk, Roman Starovoyt, precisando che ci sarebbero "feriti".
Stando a quanto riferisce lo Stato Maggiore Generale dell'Esercito di Kiev in un post su Facebook, ripreso da Unian, Mosca intende arruolare in guerra anche gli studenti della regione occupata di Donetsk: vista la "mancanza" di soldati nei "territori temporaneamente occupati della regione di Donetsk", il comando militare di Mosca "prevede di coinvolgere nei combattimenti gli studenti degli istituti di istruzione superiore", precisa.
Dall'inizio del conflitto, sono 231 i bambini uccisi, 427 i feriti. Lo ha reso noto l'ufficio del procuratore generale di Kiev, in un post su Telegram ripreso da Unian.
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