Codice Appalti, Lega: "Da Presidente Anac parole gravi, inqualificabili e disinformate". Busia: "I Sindaci non sono corrotti, sono eroi".
Massafra (Cgil): "Il governo commette un vero e proprio salto indietro".
(Prima Pagina News)
Giovedì 30 Marzo 2023
Roma - 30 mar 2023 (Prima Pagina News)
Massafra (Cgil): "Il governo commette un vero e proprio salto indietro".
Botta e risposta tra la Lega e il Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) sul Codice degli Appalti, Giuseppe Busia.

A dare il via alla polemica è il responsabile del Dipartimento Enti Locali della Lega, Stefano Locatelli, secondo cui il Presidente dell'Anac ha criticato il Codice usando parole "gravi, inqualificabili e disinformate".

Il Presidente dell'Anac, dal canto suo, ha replicato dicendo che "i sindaci, soprattutto nei piccoli comuni, oggi sono degli eroi. Svolgono una funzione essenziale, importantissima, pagati pochissimo e si assumono grandi responsabilità".

"Amministratori corrotti? No, nel modo più assoluto. I sindaci, soprattutto nei piccoli comuni, oggi sono degli eroi. Svolgono una funzione essenziale, importantissima, pagati pochissimo e si assumono grandi responsabilità", ha detto Busia al programma di La7 "L'Aria che Tira".

"Verso i sindaci Anac nutre solo ammirazione", ha continuato, per poi evidenziare che "controllabilità e trasparenza si possono conciliare" e che l'esecuzione delle gare "in sé non è il grosso del tempo che si spende. Se non si fa neanche un avviso le imprese migliori sono penalizzate", dato che sono quelle "incapaci" a "provocare ritardi".

"Verso i Sindaci, Anac nutre solo ammirazione, come pure verso i funzionari pubblici. Sono persone nella stragrande maggioranza che servono l'istituzione e lavorano per fare bene. La fiducia che Anac dà ai sindaci è piena.

Non solo. Anac si affianca alle amministrazioni che stipulano con noi un protocollo d'intesa, e le aiutiamo controllando gli atti prima e durante la gara, per ridurre il contenzioso", ha aggiunto.

In merito agli illeciti negli appalti, Busia ha evidenziato che "purtroppo ci sono settori in cui la criminalità è presente. Dovendo spendere grandi risorse in tempi stretti, i rischi sono alti", ma "controllabilità e trasparenza si possono conciliare con la rapidità del fare, attraverso il digitale. Non si perde tempo. La gara in sé non è il grosso del tempo che si spende. Se non si fa neanche un avviso le imprese migliori sono penalizzate. E se si scelgono imprese incapaci, sono queste a provocare ritardi".

Questa risposta ha riportato gli animi alla calma: fonti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno espresso "grande soddisfazione e sollievo per l'evidente correzione di rotta del presidente Anac che ora ha definito i sindaci eroi da ammirare".

"La Lega ha piena fiducia negli amministratori locali, a differenza del presidente di Anac che li considera evidentemente corrotti e corruttibili. Busia prima di sparare a zero sui sindaci e sul Codice Salvini dovrebbe ragionare su quale sia il futuro che vuole per l'Italia. Noi vogliamo efficienza e sburocratizzazione per un Paese veloce, non ci sono dubbi". Così i deputati della Lega in Commissione Ambiente Gianpiero Zinzi, Alessandro Benvenuto, Gianangelo Bof, Elisa Montemagni e Graziano Pizzimenti.

"Chi punta il dito a priori sui sindaci italiani non può ricoprire il ruolo di presidente dell'Anac. Gravi, infondate e imprecise le dichiarazioni di Giuseppe Busia che accusa praticamente migliaia di primi cittadini di corruzione. Inaccettabile. A lui spetta il ruolo di controllore, non di accusatore. Faccia un passo indietro e si scusi con i nostri sindaci che sapranno, invece, affidare i lavori pubblici con trasparenza per il bene delle loro comunità. Con il codice Salvini si dà mano libera al lavoro con appalti più veloci e maggiore autonomia agli enti locali, non certo a cantieri a casaccio per 'relazioni personali'". Lo dichiara il senatore della Lega e Capogruppo in Commissione Industria al Senato, Gianluca Cantalamessa.

"Dopo lo sblocca cantieri, il governo con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini torna a stravolgere il Codice dei contratti pubblici". Così Giuseppe Massafra, Segretario Confederale della Cgil.

"Il nuovo testo - prosegue Massafra - è un vero e proprio salto all'indietro, una controriforma che elimina gli aspetti qualificanti nelle procedure di appalto ispirate ai principi della trasparenza, della non discrezionalità, della correttezza e della libera concorrenza tra le imprese". Ora, evidenzia, si rischia l'apertura di "ampi varchi a mafia e corruzione". 

"Si cancella, di fatto, la sostanza dell'appalto pubblico che per essere tale deve avere come elemento centrale l'evidenza pubblica, costituito dal bando di gara, dalla sua pubblicità e dalla partecipazione effettiva delle imprese ai bandi pubblici" e "si dà la possibilità di procedere con il cosiddetto subappalto a cascata senza alcun limite. In questo modo si indebolisce il sistema d'impresa attraverso una concorrenza tutta al ribasso che ha come elemento centrale non la qualità dell'opera, ma la riduzione dei costi, innanzitutto di quelli della manodopera, facilitando per questa via la proliferazione del lavoro nero e la presenza di imprese che rispondono alla criminalità organizzata", dice ancora Massafra.

Il nuovo Codice, riafferma, "rappresenta un vero e proprio salto all'indietro, soprattutto in una fase di imponenti investimenti che coinvolgeranno il settore degli appalti con le risorse pubbliche messe a disposizione dal Pnrr e dai fondi comunitari. Per questo la nostra battaglia proseguirà", iniziando con la mobilitazione in programma il 1 aprile, promossa da Fillea-Cgil e Feneal-Uil.

"Ci batteremo contro un nuovo Codice che rischia di peggiorare le condizioni di lavoro e i diritti dei lavoratori e per difendere le conquiste fatte come l'obbligo delle clausole sociali a difesa della continuità occupazionale, della non ribassabilità dei costi della manodopera, del durc di congruità della manodopera,della parità di trattamento e stesso contratto per lavoratori in appalto e subappalto", conclude Massafra.

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