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"Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si è ulteriormente ridotto, portandosi su valori in linea con quelli osservati prima della crisi dei debiti sovrani del decennio scorso".
"Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si è ulteriormente ridotto, portandosi su valori in linea con quelli osservati prima della crisi dei debiti sovrani del decennio scorso".
"Dalla scorsa primavera i prezzi delle attività più rischiose sono notevolmente saliti e la volatilità è tornata su livelli molto bassi nei mercati finanziari internazionali, nonostante la perdurante incertezza e le tensioni geopolitiche. Il rischio di correzioni improvvise è aumentato, soprattutto qualora le valutazioni si discostassero dai fondamentali economici.
In Italia i rischi per la stabilità finanziaria riconducibili a fattori interni permangono contenuti, mentre sono non trascurabili quelli connessi con l'instabilità internazionale.
Il quadro macrofinanziario non è complessivamente mutato rispetto allo scorso aprile. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si è ulteriormente ridotto, portandosi su valori in linea con quelli osservati prima della crisi dei debiti sovrani del decennio scorso.
La stabilità del quadro macrofinanziario beneficia della moderata ripresa del credito, della tenuta dei redditi da lavoro, della bassa disoccupazione, della prudente impostazione della politica di bilancio, del contenuto debito privato e della posizione creditoria netta sull'estero. Le prospettive di crescita restano tuttavia contenute.
I prezzi delle abitazioni sono saliti nel secondo trimestre, mentre quelli degli immobili commerciali sono rimasti sostanzialmente invariati. Nell'insieme non emergono segnali di sopravvalutazione.
I rischi connessi con la situazione finanziaria delle famiglie si sono mantenuti bassi, grazie alla crescita del reddito e della ricchezza finanziaria nel primo semestre e in presenza di un'ulteriore riduzione dell'indebitamento in rapporto al reddito disponibile. L'elevata incertezza si riflette in una propensione al risparmio ancora superiore ai livelli pre-pandemici.
Le condizioni delle imprese si confermano mediamente buone, sostenute dalla redditività e da un indebitamento contenuto. Le conseguenze delle tensioni commerciali sono finora state limitate, ma il comparto rimane vulnerabile all'incertezza sulle prospettive economiche e alle possibili ripercussioni dei maggiori dazi e dei conflitti geopolitici.
Il sistema bancario resta complessivamente solido. Nel primo semestre la redditività e la patrimonializzazione si sono mantenute elevate; le condizioni di liquidità sono ancora equilibrate e la qualità del credito non è peggiorata. In prospettiva, la sostenibilità degli attuali livelli di redditività potrebbe risentire della flessione del margine di interesse; in un contesto incerto e con prospettive di crescita contenute sussistono inoltre rischi per la qualità degli attivi. L'esposizione alle minacce cibernetiche e operative continua a richiedere molta attenzione.
Nel comparto assicurativo la posizione di liquidità beneficia del buon andamento della raccolta premi. La redditività è aumentata e la patrimonializzazione si conferma alta.
Nel secondo e nel terzo trimestre il patrimonio dei fondi comuni italiani è cresciuto e la raccolta netta è risultata positiva. Le vulnerabilità del settore del risparmio gestito restano limitate".
È quanto emerge dal secondo Rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia.
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