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L’analisi di Ance all’assemblea nazionale: tagli drastici alle risorse hanno paralizzato le infrastrutture stradali fino al 2016.
L’analisi di Ance all’assemblea nazionale: tagli drastici alle risorse hanno paralizzato le infrastrutture stradali fino al 2016.
Un crollo verticale delle risorse e una lunga assenza di pianificazione: è questa l’eredità lasciata dal periodo 2010-2015 nella gestione della rete stradale italiana. A riportarlo è Ance (Associazione nazionale costruttori edili) durante l’assemblea generale svoltasi oggi a Roma, mettendo in evidenza dati allarmanti sullo stato degli investimenti pubblici nel settore.
Tra il 2009 e il 2015, i fondi destinati all’Anas sono passati da 2,1 miliardi di euro a meno di 400 milioni, con una riduzione pari all’83% in soli sei anni. “In pratica – sottolinea Ance – è stato tagliato quasi il 90% degli stanziamenti necessari a garantire manutenzione e sviluppo della rete viaria nazionale”.
“Solo a partire dal 2016 – spiega l’associazione – l’Anas ha potuto tornare a contare su un piano di finanziamento coerente, capace di sostenere una reale programmazione infrastrutturale”.
Un vuoto che ha avuto ricadute dirette su territori, imprese e cittadini, e che oggi rappresenta una lezione da non dimenticare, soprattutto alla luce delle sfide che attendono l’Italia nel contesto del PNRR e della transizione verso infrastrutture più sostenibili e sicure.