Chirurgia plastica: primo caso in Italia di autotrapianto di tessuto adiposo crioconservato
Operazione eseguita presso il reparto di Chirurgia Plastica ospedale San Carlo di Nancy Roma.
di Angela Marocco
Martedì 09 Aprile 2024
Roma - 09 apr 2024 (Prima Pagina News)
Operazione eseguita presso il reparto di Chirurgia Plastica ospedale San Carlo di Nancy Roma.
Crioconservare il proprio tessuto adiposo, mantenere attive e vitali le cellule staminali presenti nel proprio grasso, per poterlo utilizzare a distanza di mesi come filler.

Una tecnica rivoluzionaria, adesso possibile per fini estetici e terapeutici grazie anche al brevetto di una startup emiliana Lipobank, che è riuscita dove molti prima avevano fallito: crioconservare il proprio grasso e consentire il trapianto dello stesso anche a distanza di mesi.

La crioconservazione permette di avere a disposizione una adeguata quantità di tessuto adiposo prelevato in precedenza, pronto per essere utilizzato in procedure future nello stesso paziente senza necessità di ulteriori prelievi.

Questo non solo ottimizza il processo chirurgico, ma offre anche una soluzione più naturale e meno invasiva rispetto agli impianti artificiali, rendendo le procedure più sicure, efficaci e confortevoli per i pazienti. Il trapianto di tessuto adiposo è regolamentato dal Decreto Legislativo 191/2007 e dal DLGS 16/2010.

Attualmente, grazie ad una partnership pubblico-privata tra Lipobank, società di ricerca e sviluppo nell'ambito della scienza criogenica tissutale e Banca della Cute RER (Regione Emilia-Romagna) è possibile crioconservare il proprio tessuto adiposo garantendone la massima vitalità e qualità, in totale sicurezza e tracciabilità.

Fino ad oggi, quindi, era possibile effettuare un trapianto di grasso solo nell’immediato, mentre in questo modo sarà possibile utilizzare il proprio tessuto adiposo criopreservato.

Il dott. Damiano Tambasco, responsabile della Chirurgia Plastica dell'Ospedale San Carlo di Nancy di Roma, è stato il primo a collaborare con la Lipobank in ambito di chirurgia plastica ed estetica: lo scorso 4 Aprile, infatti, ha effettuato il primo lipofilling con tessuto adiposo crioconservato su una paziente che si era sottoposta ad un intervento di liposuzione nel mese di giugno 2023.

La paziente soffriva di ipoplasia del gluteo e aveva al viso una serie di cicatrici che le creavano forti disagi, perché molto evidenti. Grazie al tessuto adiposo crioconservato in occasione della liposuzione, è stato possibile, tramite un intervento poco invasivo ed effettuato con delle sottilissime cannule, effettuare delle infiltrazioni nelle sedi ipoplasiche e cicatriziali.

Il tessuto adiposo autologo rappresenta il miglior filler che ci sia perché è un riempitivo completamente naturale che non ha effetti collaterali, ma solo benefici. La crioconservazione permette di effettuare un unico prelievo di grasso per poi utilizzarlo successivamente e rispetto ad altre tecniche.

Il potenziale della procedura di lipoffiling non contestuale al prelievo ha un potenziale enorme – spiega il dott. Damiano Tambasco – responsabile della Chirurgia Plastica dell’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma. La sua applicazione, anche nell’ambito della chirurgia plastica ed estetica, ha dei vantaggi senza precedenti.

Trova altresì applicazione in ortopedia, in ginecologia, nella cura delle ferite e delle lesioni complesse, delle ulcere, nella cura del dolore cronico articolare e a livello pelvico.

Tutto questo, ricordiamo, è stato possibile grazie a Lipobank, startup innovativa, fornitrice in esclusiva a livello internazionale del brevetto di crioconservazione e scongelamento del tessuto adiposo, e dalla collaborazione con una banca di rilievo nazionale, la Banca della Cute di Cesena RER (Regione Emilia Romagna), una delle banche italiane di interesse nazionale accreditate dal Centro Nazionale Trapianti (CNT). Un esempio di collaborazione pubblico/privato con la finalità di mettere in campo sinergie che permetteranno di promuovere lo sviluppo di progetti di ricerca gettando le basi per la possibile creazione di un network con le altre banche dei tessuti presenti nel territorio nazionale.

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