Corinaldo, evasione Cavallari, i parenti di due vittime: "Perché era senza scorta?"

Il marito di Eleonora Girolimini: "Lui non si è pentito, andava sorvegliato".

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Lunedì 07 Luglio 2025
Bologna - 07 lug 2025 (Prima Pagina News)

Il marito di Eleonora Girolimini: "Lui non si è pentito, andava sorvegliato".

Mentre il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria (Dap) sta cercando di capire come sia stato possibile che Andrea Cavallari, condannato in via definitiva per la strage alla discoteca "Lanterna Azzurra" di Corinaldo (An), avvenuta l'8 dicembre del 2018, a 11 anni e 10 mesi di reclusione, sia riuscito a evadere giovedì scorso dopo la sua cerimonia di laurea all'Università di Bologna, i parenti delle sei vittime fanno sentire la loro rabbia: "Perché Cavallari era senza scorta? Mi sento preso in giro", ha commentato al "Resto del Carlino" Francesco Vitali, che in quella strage ha perso la sorella 15enne Benedetta. Mentre a "La Repubblica", Paolo Curi, marito di Eleonora Girolimini, ha detto: "Lei è morta per colpa sua e lui non si è pentito: andava sorvegliato".

"La fuga di Andrea Cavallari per noi famiglie delle vittime di Corinaldo è un ulteriore schiaffo in una vicenda senza giustizia. Quei criminali della banda dello spray non si sono mai pentiti", ha evidenziato Curi a "La Repubblica". "Come è stato possibile che Cavallari sia potuto andare all'università senza la scorta delle guardie penitenziarie?", ha aggiunto.

La sera della tragedia, Curi era con la moglie Eleonora e la loro figlia più grande, Gemma, di 11 anni, al concerto di Sfera Ebbasta. Moglie e figlia vennero investite dalla calca che stava scappando dopo essere stata intossicata dallo spray al peperoncino, ed Eleonora morì dopo essere stata schiacciata dai corpi che cadevano l'uno sull'altro.

"Eleonora era il nostro pilastro - ha sottolineato ancora Curi - Avere quattro figli per me è stata una salvezza, non ho potuto permettermi di soccombere al dolore. Pensavo di impazzire. Sono rimasto solo con loro. Io sono soltanto un giardiniere, la loro qualità della vita è molto cambiata. Ma sono meravigliosi e le nostre giornate sono, nonostante tutto, piene di gioia. Eleonora sarebbe contenta di noi".

"Noi famigliari delle vittime - ha concluso l'uomo - siamo ancora senza giustizia: chi ha dato i permessi al locale non ha pagato. Sono rimasti tutti impuniti: i gestori, il titolare, la commissione che ha dato i permessi per trasformare quel locale in discoteca. In parte sono stati assolti, in parte i processi sono in corso. Nessun risarcimento".

"Sono sgomento, questa non è una fuga, è una beffa", ha commentato il fratello di Benedetta Vitali al "Resto del Carlino". "Tutte le sentenze hanno riconosciuto la pericolosità sociale della banda dello spray. Eppure Cavallari ha ottenuto un permesso senza scorta, senza vigilanza. E ora risulta irreperibile, - è stato il suo sfogo. - Qualcosa nel sistema è saltato. Credo nel sistema giuridico, non voglio entrare nel dettaglio, però se è successo questo vuol dire che qualcuno ha sbagliato".

"Non sto cercando vendetta. Sto cercando giustizia. La giustizia dovrebbe essere un luogo di conforto per noi, e, invece, è diventata un campo di battaglia", ha precisato Vitali.


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