Famiglia nel bosco: la Corte d'Appello dell'Aquila respinge il ricorso, "i bambini resteranno in comunità"

Salvini: "Vergogna, i bambini non sono proprietà dello Stato". Roccella: "Faremo il possibile per cambiare il sistema".

(Prima Pagina News)
Venerdì 19 Dicembre 2025
Roma - 19 dic 2025 (Prima Pagina News)

Salvini: "Vergogna, i bambini non sono proprietà dello Stato". Roccella: "Faremo il possibile per cambiare il sistema".

La Corte d'Appello dell'Aquila ha respinto il ricorso presentato dai legali di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, la coppia anglo-australiana con tre figli che vive nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti, contro l'ordinanza che aveva sospeso la potestà genitoriale e disposto il trasferimento dei bambini in una comunità protetta a Vasto.

Con loro c'è la madre, con cui possono stare insieme in alcuni momenti della giornata.

"Per questi giudici una sola parola: vergogna. I bambini non sono proprietà dello Stato, i bambini devono poter vivere e crescere con l'amore di mamma e papà!", ha commentato, su X, il vicepremier, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini.

"E così, neanche per Natale i bambini della cosiddetta 'famiglia nel bosco' potranno tornare a casa con mamma e papà", ha scritto, su Facebook, la ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità, Eugenia Roccella.

"Di questa famiglia abbiamo letto tutto e di tutto, con un'intromissione di apparati dello Stato in scelte e stili di vita che ciascuno è libero di non condividere ma che ancora non si capisce cosa abbiano a che fare con una decisione, quella di separare i figli dai genitori, che dovrebbe essere assunta solo in casi estremi e di fronte a pericoli vitali.

Abbiamo letto sui giornali le valutazioni dei magistrati e dei servizi sociali sulle potenziali conseguenze di abitudini e scelte educative, ma assai meno sembra che ci si preoccupi delle conseguenze psicologiche che l'allontanamento dalla famiglia può produrre su bambini così piccoli, e che sono destinate a durare.

Non si tratta di contrapporre l'Eden del bosco al Moloch statale, ma di ribadire un concetto che troppo spesso ormai sembra essere dimenticato: gli allontanamenti dei minori devono essere un'extrema ratio, dettata da rischi gravissimi e immediati, non decisioni che, con tutto il rispetto, legittimano il sospetto che ci si trovi al tempo stesso di fronte a una deriva ideologica e a un arroccamento corporativo.

Quando ci sono di mezzo i bambini - ha concluso Roccella- non devono esistere né ideologie né corporazioni. Faremo tutto ciò che è possibile e che è necessario per cambiare questo sistema, nel supremo interesse dei minori".


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