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La riforma è passata con 243 sì e 109 no. Ora il testo sarà esaminato dal Senato.
La riforma è passata con 243 sì e 109 no. Ora il testo sarà esaminato dal Senato.
C'è l'ok, da parte della Camera, alla separazione delle carriere. Il testo, che ora dovrà essere esaminato dal Senato, passa in terza lettura con 243 sì e 109 no. Con questo voto, si aprono le porte del referendum: il testo è passato con maggioranza assoluta, non con i due terzi, che avrebbe precluso la consultazione popolare.
Dopo la votazione, in Aula si è scatenata la bagarre: la maggioranza ha accolto l'esito con un applauso, mentre l'opposizione ha protestato duramente: il Pd, con la capogruppo Chiara Braga, ha criticato duramente l'applauso della maggioranza. Poi, diversi membri dell'opposizione sono andati verso i banchi della coalizione di governo.
Il presidente di turno, Sergio Costa, ha invitato tutti alla calma, ma la tensione è salita al punto che diversi deputati di entrambe le fazioni stavano per picchiarsi. La seduta è stata sospesa in via temporanea, per poi ricominciare dopo qualche minuto.
"Con l'approvazione in terza lettura alla Camera dei Deputati, portiamo avanti il percorso della riforma della giustizia. Continueremo a lavorare per dare all'Italia e agli italiani un sistema giudiziario sempre più efficiente e trasparente. In attesa dell'ultimo ok da parte del Senato, avanti con determinazione per consegnare alla Nazione una riforma storica e attesa da anni". Così, sui suoi profili social, la premier Giorgia Meloni.
Se in Aula a Montecitorio c'è stata una qualche euforia, è perché "per noi è una riforma storica, questa è chiusa, c'è solo il referendum". E' quanto ha detto ai giornalisti il Vicepremier, Ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, a margine della votazione sulla riforma della giustizia, alla Camera. "Siamo pronti a fare la campagna elettorale, c'è già il risultato del referendum fatto da Craxi, un risultato lusinghiero", ha proseguito Tajani, riferendosi alla consultazione del 1985 sul quesito abrogativo sulla scala mobile, in cui vinsero i 'No'.
"Per noi è un risultato storico. È una vittoria storica. È una battaglia che Forza Italia conduce dal '94. La riforma della giustizia per noi è la quintessenza delle riforme - ha aggiunto Tajani -. C'è stata una maggioranza schiacciante, adesso vedremo come giudicherà la maggioranza degli italiani. La riforma della giustizia è una delle riforme del programma di governo votato dagli italiani, quindi è la democrazia che decide".