Lutto nel giornalismo: E' morto Eugenio Scalfari
Fondatore  e direttore del quotidiano "La Repubblica".
(Prima Pagina News)
Giovedì 14 Luglio 2022
Roma - 14 lug 2022 (Prima Pagina News)
Fondatore  e direttore del quotidiano "La Repubblica".
E' morto Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica: aveva 98 anni. A darne notizia é lo stesso quotidiano da lui fondato. 'Ciao direttore', è la scritta che campeggia sulla homapage del sito.

Considerato uno dei più grandi giornalisti italiani del XX secolo contribuì, con altri, a fondare il settimanale l'Espresso ed è fondatore del quotidiano la Repubblica. I campi principali dell'analisi di Scalfari sono l'economia e la politica.

La sua ispirazione politica è socialista liberale, azionista e radicale.

I temi dominanti nei suoi articoli recenti sono la laicità, la questione morale e la filosofia. Scalfari nasce a Civitavecchia (Roma) il 6 aprile del 1924 da genitori calabresi. Iscrittosi dapprima presso il Liceo Mamiani di Roma, sarà poi al liceo classico G.D. Cassini di Sanremo, dove intanto s'era trasferito con la famiglia per via del lavoro del padre, chiamato a svolgervi l'attività di direttore artistico del locale Casinò, nel quale compirà fino alla fine il suo ciclo di studi liceali, avendo come suo compagno di banco il futuro scrittore Italo Calvino.

Nel 1950 si sposa con la figlia del giornalista Giulio De Benedetti, Simonetta, morta nel 2006, dalla quale ha avuto le due figlie Enrica e Donata.

Dalla fine degli anni settanta Scalfari è sentimentalmente legato a Serena Rossetti, già segretaria di redazione de L'Espresso (e poi di Repubblica), che sposerà dopo la scomparsa della moglie Simonetta. Nel 1976, dopo aver già tentato (inutilmente) di varare un quotidiano insieme a Indro Montanelli, che aveva respinto la proposta definendola piuttosto azzardata[18], Scalfari fonda il quotidiano la Repubblica, che debutta nelle edicole il 14 gennaio di quell'anno.

L'operazione, attuata con il Gruppo L'Espresso e la Arnoldo Mondadori Editore, apre una nuova pagina del giornalismo italiano. Il quotidiano romano, sotto la sua direzione, compie in pochissimi anni una scalata imponente, diventando per lungo tempo il principale giornale italiano per tiratura.

Eugenio Scalfari riceve dal Presidente Giovanni Leone il Premio Saint Vincent per il giornalismo nel 1974 L'assetto proprietario registra negli anni ottanta consolidamenti della posizione dello stesso Scalfari e l'ingresso di Carlo De Benedetti, nonché un vano tentativo di acquisizione da parte di Berlusconi in occasione della "scalata" del titolo Arnoldo Mondadori Editore, finito con il "lodo Mondadori", resosi necessario a causa del fatto che (come accertato dalla magistratura in seguito) Silvio Berlusconi, a capo della Fininvest, aveva corrotto uno dei tre giudici per avere un pronunciamento favorevole nella disputa con De Benedetti per il controllo della Mondadori: tale accordo fu fortemente voluto da Giulio Andreotti, grazie all'intermediazione di Giuseppe Ciarrapico. Sotto la guida di Scalfari, "Repubblica" apre il filone investigativo sul caso Enimont, che dopo due anni verrà in buona parte confermato dall'inchiesta di "Mani pulite".

Contro Craxi, a differenza che con Spadolini e con De Mita[ Scalfari s'era speso sin dall'inizio del decennio precedente, considerandolo l'archetipo della questione morale contro cui si scagliava l'anima della sinistra rappresentata da Berlinguer. Di questi invece elogiò lo "strappo" con l'Unione Sovietica in occasione del golpe polacco, pur restando essenzialmente estraneo alla tradizione comunista e rimanendo su posizioni legate all'intellettualità laica e alla tecnocrazia.

In tal senso vanno lette alcune sue importanti iniziative, tutte sostenute per il tramite di "Repubblica": sponsorizza il "governo del Presidente", candidandovi il governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi, già negli anni ottanta; indica al presidente Scalfaro il commissario PSI a Milano Giuliano Amato come viatico per la sua scelta a premier nel 1992; apprezza Guido Rossi come commissario delle aziende travolte nel turbine di Tangentopoli. Il 27 gennaio 1994 incomincia, dapprima in solitaria, la sua ventennale battaglia contro Silvio Berlusconi . Sconfitto Vittorio Sgarbi , il 7 maggio 2008 è il primo a percepire e ad avvertire il pubblico circa la potenziale discesa in politica di Beppe Grillo. Il 9 gennaio 2018 rompe definitivamente con il suo ex editore Carlo De Benedetti. Il 13 aprile 2019 è il primo a preconizzare una possibile, futura alleanza d'intesa fra Matteo Renzi e Matteo Salvini

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