Maturità, Valditara: "Con riforma, chi farà scena muta di proposito sarà bocciato"

"Se un ragazzo non si presenta all'orale sarà bocciato".

(Prima Pagina News)
Giovedì 10 Luglio 2025
Roma - 10 lug 2025 (Prima Pagina News)

"Se un ragazzo non si presenta all'orale sarà bocciato".

Con la nuova riforma della scuola, gli studenti che faranno intenzionalmente scena muta alla prova orale dell'esame di maturità saranno bocciati.

Lo ha detto il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, riferendosi ai casi di due studenti veneti che si erano rifiutati di rispondere alle domande del colloquio finale perché certi di avere il diploma con il punteggio già conseguito con i voti e con gli scritti.

"Comportamenti simili non saranno più possibili", ha precisato il Ministro, aggiungendo che tra le riforme "che stiamo per varare, oltre a quella sui programmi scolastici ce n'è anche una sulla maturità".

Questo vuol dire, ha proseguito Valditara, "che se un ragazzo non si presenta all'orale, oppure volontariamente decide di non rispondere alle domande dei suoi docenti non perché non è preparato, cosa che può capitare, ma perché vuole 'non collaborare' e quindi 'boicottare' l'esame, dovrà ripetere l'anno".

Il primo caso a cui Valditara ha fatto riferimento è quello di un ragazzo di 19 anni ex studente del liceo scientifico Fermi di Padova, che ha fatto un gesto che fa discutere: si è presentato all’esame orale di maturità, ha firmato il registro e ha detto "signori grazie di tutto, ma io questo colloquio di maturità non lo voglio sostenere. Arrivederci". Il ragazzo aveva calcolato che i suoi crediti scolastici (31 punti) e i risultati degli scritti (17 nel tema di italiano, 14 in matematica) gli garantivano 62 punti e la certezza della sufficienza per superare la maturità.

L'altro episodio si è verificato al liceo scientifico Galilei di Belluno: una ragazza ha rinunciato all'orale per portare un messaggio. Pur riconoscendo il valore della preparazione ricevuta, ha criticato quello che, per lei, manca: ascolto, attenzione, empatia. "La scuola si concentra troppo sui numeri, sui voti, sulla competizione - ha detto la giovane, citata dal Corriere della Sera -, mentre gli studenti vengono spesso lasciati soli nei momenti difficili".


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