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Nel documento della vigilanza emittenti, l'Autorità non ravvisa un'azione di concerto tra Delfin, il gruppo Caltagirone e Mps sulla partita Mediobanca, ridimensionando l'ipotesi di un accordo segreto ei timori di opa obbligatoria.
Nel documento della vigilanza emittenti, l'Autorità non ravvisa un'azione di concerto tra Delfin, il gruppo Caltagirone e Mps sulla partita Mediobanca, ridimensionando l'ipotesi di un accordo segreto ei timori di opa obbligatoria.
L'inchiesta sul caso Mps–Mediobanca segna un passaggio cruciale dopo la pubblicazione delle valutazioni della vigilanza emittenti di Consob, che in un articolato documento nega l'esistenza di un “patto occulto” tra Delfin, il gruppo Caltagirone e Siena nella scalata alla banca d'affari milanese. Secondo l'Autorità, gli elementi raccolti non sono sufficienti a dimostrare un coordinamento stabile tra i soggetti coinvolti tale da configurare un'azione di concerto e far assumere gli obblighi informativi e le conseguenze tipiche di un accordo rilevante sul capitale.
L'ipotesi di un patto segreto era emersa nelle scorse settimane sfondo dell'operazione con cui Mps ha cercato di rafforzare la propria presenza in Mediobanca, in parallelo all'ingresso nel capitale di Delfin e del gruppo Caltagirone, già protagonisti nella partita delle Generali.
La Procura di Milano aveva delineato lo scenario di un fronte comune non dichiarato, potenzialmente in grado di incidere sugli equilibri di governance e di alterare la corretta formazione dei prezzi sul mercato, ipotizzando violazioni delle regole di trasparenza e possibili obblighi di opa.
La posizione di Consob, arrivata dopo mesi di accertamenti, audizioni e scambi di informazioni, va in direzione opposta: nel documento si sottolinea che mancano indizi gravi, precisi e concordanti per parlare di un concerto tra gli azionisti e che le condotte contestate non integrano, allo stato, un accordo vincolante occulto. In assenza di queste prove, l'Autorità non ritiene sussistano i presupposti per imporre un'opa né su Mediobanca né su Mps, pur lasciando impregiudicata l'autonomia della magistratura penale nel proseguire le sue valutazioni.
Per il mercato la presa di posizione della vigilanza rappresenta un segnale rilevante, perché contribuisce a ridurre l'incertezza regolamentare che nelle ultime settimane aveva pesato sulle quotazioni e sulla percezione del rischio legato al dossier. La vicenda, tuttavia, riporta al centro il tema strutturale della trasparenza nelle operazioni di accumulo di partecipazioni strategiche e del delicato equilibrio tra legittime strategie industriali e tutela degli investitori, in una fase in cui gli assetti di Mediobanca e delle principali partecipazioni assicurative restano decisivi per l'intero sistema finanziario italiano