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Con la sua celebre "Taverna Anema e Core" ha conquistato tutte le più grandi star del jet set internazionale. Sprizzava gioia da tutti i pori riuscendo a contagiare con la sua allegria, le sue risate e i suoi indimenticabili sorrisi tutti quelli che gli stavano accanto. Era il vero ambasciatore di Capri nel mondo.
Capri con la scomparsa di Guido Lembo non sarà più la stessa, perde una luce e un entusiasmo unico. Le sue parole, le sue canzoni, la sua splendida musica riecheggeranno sempre nell’aria dell’isola che tanto amava.
La sua voce era unica, sprigionava gioia di vivere, allegria, simpatia, voglia di divertirsi in modo vero e pulito all’interno della sua taverna, il suo magico regno dove lui ne era il re. Guido era il re delle notti capresi.
Il mondo intero lo andava a trovare la sera nel suo locale perché la sua straordinaria simpatia ed energia dirompente ha fatto conoscere il suo nome dal Messico a New York, da Tokio a Parigi, Roma, Milano…tutti lo volevano conoscere.
Come si sbarcava a Capri il pensiero andava a lui. Una telefonata, un saluto e un appuntamento per riabbracciarsi la sera e le sere a seguire nel suo locale dove sono passati veramente tutti. Era un appuntamento fisso, non si poteva non salutare lo straordinario amico Guido, grande trascinatore che riusciva, persino, a far cantare sul suo palco personaggi inimmaginabili.
Nel suo locale imprenditori, calciatori, magnati, capi di industria, attori, giornalisti, persone comuni, si ritrovavano tutte insieme, gomito a gomito, perdendo ogni tipo di inibizione cantando, ballando e divertendosi in modo sano. Questa era una delle sue magie.
“L’Anema e Core” e Guido Lembo erano un sinonimo indissolubile di Capri, un’isola unica al mondo dove regna un’emozione unica fatta di colori, profumi che ti porti dentro per sempre se solo ti lasci conquistare.
Dopo aver lavorato per 22 anni con i suoi fratelli in un’altra famosa taverna caprese (Il Guarracino) arriva la dolorosa ma inevitabile separazione dai suoi. Il modo di vivere e sentire la musica napoletana era troppo diverso. Fu proprio Guido a lanciare, negli anni ’70, la moda di ballare sui tavoli. Scandalosa per l’epoca, normalissima oggi. Già perché nella Taverna Anema e Core ballare anche sui tavoli sembrava essere come fossela normalità. Anche per questo era ed è un posto unico al mondo.
“Quando lasciai i miei fratelli – mi raccontò un giorno parlandomi di come nacque il suo amato locale – avevo già in mente questo posto. Nel ’90 ritagliai un articolo su Gente Mese che parlava di un locale tunisino all’aperto. Mi piaceva l’idea, la sentivo mia e così feci nascere, al coperto, la mia piazzetta. Modellai il locale a mia immagine e gusto. Sai come lavoro. Voglio la gente accanto a me. Mi lascio andare, è la mia passione, la mia vita. Vivo per la gente”.
Quando parlava del suo lavoro gli occhi gli si illuminavano e iniziavano a ballare trasmettendo la stessa gioia che infondevano nei cuori le sue canzoni perché per Guido la musica era vita. Con le sue note ci giocava cambiandole, scomponendole. Lui, il re delle notti capresi, era proprio così “Anema e Core”.
La sua è stata una vita leggendaria, ha rappresentato e difeso la "Dolce Vita" dell'isola. Parlava con vena nostalgica per le magiche atmosfere di un tempo ricordando Pietro Capuano, il patron insieme al suo amico Salvatore Aprea di Chantecler, la mitica gioielleria caprese, che amava organizzare feste meravigliose, il principe Pignatelli, il panfilo di Onassis e Jacqueline Kennedy, il principe Dado Ruspoli, signore stravagante, che amava passeggiare in piazzetta con il suo pappagallo su una spalla, il conte Agusta, le storie erano veramente tante e una più affascinante dell’altra.
Il grande chansonnier di Capri ci ha lasciato a 74 anni, dopo una lunga malattia che ha combattuto negli anni come un leone, lasciando negli ultimi anni il palcoscenico al figlio Gianluigi che, da vero principe, continua a far vibrare, con le sue note e la sua musica, il regno di suo padre continuando a portare alto il nome della mitica taverna caprese “Anema e Core” in tutto il mondo.