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Il Pm di Bergamo, Emanuele Marchisio, si è opposto alla concessione.
Il Pm di Bergamo, Emanuele Marchisio, si è opposto alla concessione.
C'è il via libera, dai giudici della Corte d'Assise di Bergamo, alle richieste di perizie psichiatriche nei confronti di Moussa Sangare, l'uomo che ha confessato l'omicidio di Sharon Verzeni, la donna uccisa a coltellate a Terno d'Isola, nel Bergamasco, durante la notte tra il 29 e 30 luglio del 2024.
Quando è entrato nella gabbia trasparente blindata, Sangare, che aveva capelli corti, barba e occhiali, si è seduto senza incrociare gli sguardi dei familiari della donna.
L'avvocato di Sangare, Giacomo Maj, ha chiesto la perizia psichiatrica sulle sue capacità di stare a giudizio e di intendere e volere del suo assistito al momento dell'omicidio della barista 33enne, durante la prima udienza, svoltasi stamani alla Corte d'Assise di Bergamo.
Dall'altra parte, il Pm di Bergamo Emanuele Marchisio si è opposto a questa concessione, evidenziando che Sangare era stato dimesso dal reparto protetti a settembre. L'uomo è stato definito raziocinante e in grado di capire la situazione in cui si trova. Marchisio ha poi spiegato che, dopo aver ucciso Sharon, Sangare si è comportato "con una certa intelligenza": "E' scappato, ha cambiato la bicicletta, si è tagliato i capelli". Per questo, ha aggiunto, dichiararlo incapace di stare in giudizio è una "forzatura logica".
Per quel che riguarda, invece, l'incapacità di intendere e volere, il pm ha spiegato che al momento dell'omicidio Sangare ha dimostrato più una "apatia morale", ma si è affidato al giudizio dell'Assise.
Quando gli hanno chiesto se avesse intenzione di dire qualcosa, Sangare, che è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, ha gesticolato borbottando: "Sono innocente".
Presenti in aula, stamani, anche il papà, la mamma, la sorella e il compagno della vittima, Sergio Ruocco, che si sono detti "sorpresi" per la decisione della Corte d'Assise di concedere la perizia psichiatrica a Sangare. "Confidiamo sempre nella giustizia", ha proseguito il padre di Sharon.